Tante le critiche al governo Conte sulle nuove misure previste dall’ultimo Dpcm finalizzate a contenere la pandemia da Covid-19. E se i dissensi provenienti da destra possono avere il sapore della sfida politica, quelli provenienti da sinistra – componente principale, assieme al Movimento 5 Stelle, che sostiene l’esecutivo nazionale – sgomberano il campo da qualsiasi sospetto di strumentalizzazione.

Tra le dichiarazioni di esponenti politici che hanno attaccato Conte, abbiamo scelto quelle del presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè (Forza Italia, centrodestra), del governatore della Sicilia Nello Musumeci (Diventerà bellissima, centrodestra), del presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Antonio Dicaro, sindaco di Bari (Pd, centrosinistra), del presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando, sindaco di Palermo (centrosinistra), e del primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris (centrosinistra)

Miccichè: “Non lo voglio neanche pensare che Lazio e Campania siano state classificate regioni gialle perché dello stesso colore politico della maggioranza che sostiene il governo nazionale. E, quindi, non voglio neanche credere che si tratti di marchette sulla pelle dei siciliani. O c’è stato un palese errore, o qualcuno dovrà spiegarci perché le regioni più colpite dal Covid sono quelle meno colpite dalle decisioni del governo. Conte questa volta venga in tv per spiegarci i veri motivi per cui ha deciso di fare morire la Sicilia”.

Musumeci: “La scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a ‘zona arancione’ appare assurda e irragionevole. L’ho detto e ripetuto stasera al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica. Un dato per tutti: oggi la Campania ha avuto oltre quattromila nuovi positivi; la Sicilia poco più di mille. La Campania ha quasi 55 mila positivi, la Sicilia 18 mila. Vogliamo parlare del Lazio? Ricovera oggi 2.317 positivi a fronte dei 1.100 siciliani, con 217 in terapia intensiva a fronte dei nostri 148. Eppure Campania e Lazio sono assegnate a ‘zona gialla’. Perché questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di imprese siciliane? Al governo Conte chiediamo di modificare il provvedimento, perché ingiusto e ingiustificato. Le furbizie non pagano”. 

Decaro: “Domani con l’entrata in vigore delle nuove restrizioni ci saranno delle limitazioni. In alcune regioni sono più spinte in altre meno. Nelle zone rosse non si potrà uscire di casa. Mentre in quelle arancioni sarà solo una raccomandazione, nelle zone rosse sarà come tornare al lockdown totale. Spero sia solo per qualche giorno”. Rispondendo alla domanda se condivide la linea del governo, Decaro ha risposto: “Noi avevamo chiesto da maggio di individuare dei parametri in modo trasparente, in modo da renderci tutti responsabili. Noi lo abbiamo chiesto a maggio nel periodo delle riaperture. Volevamo indicatori certi per dare possibilità alle comunità e ai sindaci di capire e fare aggiustamenti”.

Orlando: “I comuni siciliani ritengono essere assolutamente prioritaria la salvaguardia del diritto alla salute. Ciò premesso, crea molti interrogativi l’affermazione del Presidente della Regione Siciliana che ha dichiarato di non essere stato sentito e di non aver potuto illustrare i dati della situazione in Sicilia. Per rispetto istituzionale di tutti e per quanto ci riguarda per rispetto istituzionale degli Enti Locali chiediamo al Governo regionale di conoscere i dati forniti e chiediamo un immediato chiarimento da parte del Governo nazionale. Con pari forza si ribadisce la richiesta di adeguati e immediati interventi di ristori”.

De Magistris: “Gli ospedali a Napoli, ed in Campania, sono al collasso. Ambulanze utilizzate come letti di reparto, macchine in fila fuori gli ospedali per attendere cure che non arrivano, persone che rischiano di morire perché non ricevono adeguata ed immediata assistenza, positivi sintomatici spesso abbandonati presso le proprie abitazioni. Siccome la situazione è drammatica presso le strutture sanitarie, delle due l’una: o la Regione Campania non fornisce dati reali ed attuali al Ministero della salute, oppure la sanità in Campania è andata in tilt nonostante siamo al livello giallo, il più basso di rischio tra le Regioni in Italia. Siamo sconcertati e preoccupati. Abbiamo il diritto di capire e di ricevere dal Governo informazioni precise”. 

Luciano Mirone