“La scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a ‘zona arancione’ appare assurda e irragionevole. L’ho detto e ripetuto stasera al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica”. Lo dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, commentando l’inserimento dell’Isola nella “zona arancione”.

Musumeci aggiunge: “Un dato per tutti, oggi la Campania ha avuto oltre quattromila nuovi positivi; la Sicilia poco più di mille. La Campania ha quasi 55 mila positivi, la Sicilia 18 mila. Vogliamo parlare del Lazio? Ricovera oggi 2.317 positivi a fronte dei 1.100 siciliani, con 217 in terapia intensiva a fronte dei nostri 148. Eppure, Campania e Lazio sono assegnate a ‘zona gialla’. “Perché questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di imprese siciliane? – incalza il governatore – Al governo Conte chiediamo di modificare il provvedimento, perché ingiusto e ingiustificato. Le furbizie non pagano”.

Nel pomeriggio, sullo stesso argomento, il presidente dell’Anci Sicilia (Associazione nazionale comuni italiani) Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, ha detto la sua: “Attendiamo regole certe e chiare che permettano ai cittadini di comprendere i criteri che determinano le decisioni in merito alle aperture e alle chiusure delle regioni sulla base degli indicatori di rischio e auspichiamo che i ristori per i lavoratori e per le categorie produttive arrivino nel più breve tempo possibile”. 

“Per uscire dall’emergenza e per scongiurare pericolosissime tensioni sociali – aggiunge il sindaco di Palermo – è necessaria una programmazione a media scadenza che tenga conto dei dati oggettivi relativi all’andamento del contagio e un continuo confronto con Regioni ed Enti locali per rilevare i fabbisogni dei territori”.

Nella foto: il governatore della Sicilia, Nello Musumeci

Ansa