“Ho fatto di tutto per evitare che arrivassimo alla zona rossa”. Dopo il provvedimento deciso oggi dal governo della Regione Sicilia (l’altro comune dichiarato “zona rossa” è Misilmeri, in provincia di Palermo), il sindaco di Bronte (Catania), Pino Firrarello (colpito dal Covid-19 nei giorni scorsi), esprime la sua preoccupazione per il numero dei contagi (290) e per il numero delle persone in isolamento (638), ma al tempo stesso lancia un messaggio per le famiglie meno abbienti che, a causa del visus, “sono costrette a sobbarcarsi a spese non indifferenti”. Ebbene, dice Firrarello, “queste famiglie non saranno lasciate sole”. 

“La zona rossa è sempre un disagio per tutti – afferma il sindaco -: per i cittadini e per le attività economiche. Nonostante tutte le precauzioni che abbiamo adottato, a cominciare dalla sospensione delle lezioni ed ai continui tamponi, effettuati praticamente a tappeto, per continuare con la sospensione prima e l’organizzazione dopo del mercato ed ai continui appelli ai cittadini di indossare sempre la mascherina e mantenere il distanziamento, ci siamo ritrovati in una condizione difficile. Noi abbiamo idea sulle modalità di diffusione del virus fra i cittadini, ma raccontarlo non serve a niente”.

“I numeri – dice il sindaco di Bronte – dicono che sono tanti i contagiati, ovvero 290, e tantissimi quelli in isolamento (638). E cercare di invertire la curva dei contagi senza interventi drastici non è ipotizzabile. Ed allora tutti quanti avremo 10 giorni di quarantena. Speriamo di poter dire il 25 novembre che Bronte ne è uscita indenne da tutti i punti di vista”.

Non nascondo – continua – che gli ultimi giorni sono stati difficili. Abbiamo temuto tantissimo per la Casa di riposo e per le Case famiglia. Fortunatamente i gestori si sono distinti nell’affrontare l’emergenza. Adesso dobbiamo pensare alla salute di tutti e soprattutto al futuro. Permettetemi – continua – di ringraziare il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, ma anche al Commissario Covid, Pino Liberti, il direttore del Distretto sanitario dott. Antonio Salanitri e dell’Ospedale Salvatore Pillera. Il loro lavoro assieme a quello del dott. Nuccio Mollica e di tutti gli operatori sanitari è stato e continua ad essere encomiabile. Ringrazio anche i medici di base. So che alcuni di loro, pur di assistere i pazienti, hanno avuto poco tempo per pranzare e per dormire”.      

Poi il sindaco ha un pensiero per i suoi concittadini meno abbienti: “Come tutti sapete, mi sto curando dal covid. Sappiate che non tutti i farmaci che mi sono stati prescritti li paga la mutua. Da un calcolo veloce mi sono reso conto che una coppia che vuole curarsi in pochi giorni riesce a spendere anche 100 euro. Adesso mi chiedo: come possono le famiglie meno abbienti sostenere questa spesa? Praticamente sommano disagio al dramma. A costoro dico che il Comune non li abbandonerà. Mi sono sentito telefonicamente con l’assessore regionale alla Famiglia, Antonio Scavone, che mi assicurato che la prossima settimana verrà assegnata ai Comuni la seconda trance di aiuti. Faremo di tutto per distribuirli nel più breve tempo possibile a chi ha realmente bisogno”. 

Nella foto: uno scorcio di Bronte (Catania)

Redazione