“Come potete vedere sto veramente bene, nonostante abbia contratto il covid-19”. Sono parole rassicuranti quelle pronunciate da padre Gigi Licciardello, parroco di Zafferana Etnea, diffuse attraverso un video pubblicato sulla pagina facebook della parrocchia. Il prelato è uno dei dieci contagiati che nei giorni scorsi hanno scoperto di avere contratto il virus dopo aver partecipato ad un matrimonio, celebrato una settimana fa, di un giovane di Zafferana. Gli sposi si sono uniti in matrimonio in una chiesa di Grammichele e padre Gigi, amico della famiglia del ragazzo, è andato a concelebrare le nozze accompagnato da un giovane volontario che presta servizio in chiesa.

Padre Gigi Licciardello, parroco di Zafferana (Catania). Sopra: la chiesa Santa Maria della Provvidenza di Zafferana

Lasciamo immaginare lo stato d’animo di scoramento della cittadinanza zafferanese alla notizia di dei dieci positivi, un fenomeno che, secondo molti, potrebbe causare effetti imprevedibili. Dopo questo fatto, la gente è stata (ed è tuttora) seriamente preoccupata per quello che potrebbe succedere, molti non escono di casa, il numero dei tamponi aumenta, insomma se non è allarme poco ci manca.

Preoccupazione aumentata dopo che si è saputo del contagio di padre Gigi: in tanti hanno temuto per la sua salute, dato che il parroco ha 85 anni. A dissipare qualunque dubbio è stato lo stesso sacerdote che si è affidato ai social.

“Sto vivendo questa esperienza con serenità – dice Padre Gigi – . Vi assicuro che non ho provato né paura né panico alla notizia di essere risultato positivo. Ho fatto il tampone non appena saputo che ero stato a contatto con contagiati. Non siate in colpa per me. Niente deve scalfire il sogno di due giovani che hanno deciso di unire le loro vite davanti a Dio”.

Appresa la notizia della positività del parroco, in tanti hanno temuto di essere rimasti contagiati, essendo stati in chiesa domenica scorsa (l’indomani del matrimonio di Grammichele), dove addirittura, nel corso della messa delle 11 Padre Gigi ha celebrato il battesimo di un bambino, ha preso in braccio il neonato, lo ha baciato sulla fronte ed ha anche fatto una foto con la famiglia.

“In paese – continua il prete – è scoppiata una psicosi paradossale. E’ comprensibile la preoccupazione, ma non è giustificabile la paura e il sospetto che limitano la spontaneità delle relazioni umane: maturità e responsabilità si evidenziano in queste circostanze”.

E utilizzando le parabole del Vangelo ha esortato i fedeli alla partecipazione alle celebrazioni eucaristiche, dato che nei giorni scorsi la chiesa della Madonna delle Grazie – l’unica al momento agibile dopo il terremoto del 26 dicembre 2018 – è stata sanificata e le messe vengono celebrate da un altro sacerdote, dato che padre Gigi è in isolamento.

“Viene in proposito la parabola del banchetto per le nozze del figlio del re, banchetto che viene disertato. Spero che la preoccupazione e la paura del contagio non vi induca a disertare il banchetto dell’eucarestia domenicale. Vi privereste di una risorsa importante per superare e vincere le paure che potrebbero portare a cancellare la serenità delle relazioni e la bellezza delle amicizie. Un abbraccio e buona domenica a tutti”.

Intanto in questi giorni è stata una corsa ai tamponi eseguiti presso i laboratori privati dell’hinterland. Lo hanno fatto in tanti e la maggior parte è risultata negativa. Ad eseguirlo sono stati il sagrestano, l’organista e i ragazzi che a titolo di volontariato danno una mano in parrocchia. Tutti negativi, compreso il ragazzo che ha accompagnato in macchina il parroco a Grammichele per il matrimonio di sabato scorso.

Si sono sottoposti al tampone anche i genitori del piccolo battezzato e molti dei loro parenti invitati presenti alla cerimonia. Anche loro non hanno contratto la malattia.

Dei dieci contagiati, la maggior parte ha sintomi lievi ed è in isolamento a casa, mentre due di loro sono stati ricoverati in ospedale perché con un quadro clinico un po’ più complicato.

Rosalba Mazza