La Cgil di Catania denuncia la situazione del Teatro Stabile e in particolar modo punta il dito contro la direttrice Laura Sicignano, esprimendo “perplessità” a proposito delle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa lo scorso 21 settembre dalla stessa. Il segretario generale Gianluca Patanè e il responsabile del Dipartimento artiste e artisti, Luigi Tabita, sottolineano che “a fronte di una narrazione idilliaca alla stampa, riscontriamo invece che i dati e le affermazioni riportate dalla direttrice sono differenti da quanto in nostro possesso”.

Nella nota della Cgil vengono snocciolati “i dati che non convincono”: “La direzione – si legge – sostiene che sono state effettuate circa 200 audizioni, ma questo dato ci sembra molto alto visto il minimo riscontro tra gli artisti del territorio catanese”.

“Sono stati inoltre selezionati quasi tutti gli artisti dello scorso anno – spiega il sindacato – , e di questo siamo molto felici, ma sono pochissime le nuove presenze sul palco per la nuova stagione. La direzione non ha dunque  approfittato della possibilità che il Ministro dei Beni Culturali ha offerto quest’anno ai teatri – per riparare in qualche modo ai disastri  causati dal Covid – di poter evitare i criteri di continuità per creare nuovi posti di lavoro”.

“Tutto ciò – dice la Cgil – non risponde, a nostro avviso, a quella costruzione di una relazione ‘armoniosa e trasparente con gli artisti del territorio’, affermazione della direttrice, visto che dopo tre anni dal suo insediamento la maggior parte degli artisti catanesi attende ancora di essere ricevuta”.

Patanè e Tabita non riscontrano inoltre alcuna “discontinuità” con le direzioni passate, come invece sostiene la direzione del Teatro. “Notiamo invece – affermano – che l’unico spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Catania che farà la tournée nazionale più importante è ‘Baccanti’ con la regia della direttrice Laura Sicignano. Come in passato, lo spettacolo che gira e che farà tante repliche avrà anche l’adattamento e la traduzione della direttrice, che ne ricaverà giornalmente anche i diritti d’autore”.

“La maggior parte delle coproduzioni e degli spettacoli presenti in cartellone – affonda la Cgil – sono frutto di scambi con lo spettacolo della Sicignano,  e questo a noi appare in continuità con quanto fatto in passato. Premesso che è tutto legittimo e la nostra intenzione non è quella di sentenziare giudizi artistici o morali, ci chiediamo se in un momento così complicato per i lavoratori non fosse stato più eticamente responsabile affidare quella regia o adattamento a qualche artista del territorio, visto che chi dirige il Teatro Stabile, a differenza di gran parte dei lavoratori, ha ricevuto uno stipendio per la direzione dell’ente anche durante il lockdown”.

“La Cgil – conclude la nota – si impegnerà affinché nel contratto del prossimo direttore dello Stabile, qualora si trattasse di un artista, venga posto un divieto di svolgere regie (se mai fosse un regista) o di recitare (se fosse un attore), onde evitare eventuali conflitti di interessi o scelte che a noi appaiono poco etiche”.

Nella foto: l’interno del Teatro Stabile di Catania

Redazione