Continua la battaglia dell’ex sindaco di Misterbianco (Catania), Nino Di Guardo, per dimostrare che lo scioglimento del suo comune per “infiltrazioni mafiose”, altro non è stato che un “crimine di Stato”, frase provocatoria usata dall’ex cittadino per comporre il titolo del suo ultimo libro, in cui Di Guardo racconta la sua verità in merito al provvedimento adottato dal Consiglio dei ministri.

“Sono di ritorno da Roma – scrive l’ex primO cittadino di Misterbianco – . Sono stato al TAR del Lazio con il mio avvocato per leggere le carte in base alle quali il prefetto Sammartino (prefetto di Catania, ndr.) ha proposto lo scioglimento del nostro Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose”.

“Non abbiamo trovato nulla di nuovo – scrive Di Guardo – , nessuna prova, nessun elemento che giustificasse lo scioglimento ma solo l’ennesima conferma che a Misterbianco, come ho da sempre sostenuto, è stato commesso un Crimine di Stato”.

“Il 24 febbraio – spiega l’ex sindaco – ci sarà l’udienza e spero che in quella sede possa trionfare la giustizia e la verità. Finché avrò vita e salute difenderò l’onore della nostra città ingiustamente calpestato. Viva Misterbianco”.

Luciano Mirone