“Le famiglie delle Forze dell’Ordine che risiedono in Viale Bummacaro 3 a Librino non verranno sfrattate e rimarranno nelle proprie abitazioni sino al trasferimento in un nuovo immobile che verrà acquistato dalla Regione Siciliana”.

Lo ha detto oggi, nel corso di un incontro con la Cgil di Catania (che lo rende noto tramite un comunicato), svoltosi nella sede etnea della Regione Siciliana (ex palazzo Esa), l’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Marco Falcone, a proposito della recente sentenza del Tribunale di Catania e del conseguente decreto di sequestro degli immobili in questione.

Secondo la sentenza ed il conseguente sfratto, che nasce da una lite giudiziaria durata ben 7 anni fra la Fasano costruzioni e la Regione Siciliana, su cui le famiglie non hanno alcuna responsabilità, queste avrebbero dovuto sgomberare le proprie abitazioni entro due settimane.

Falcone ha però rassicurato il sindacato e gli abitanti destinatari del decreto: “La data non è perentoria e invierò una nota dall’assessorato con cui verrà congelato l’ordine di sfratto e precisato che le famiglie lasceranno le abitazioni di viale Bummacaro 3 solo quando avranno a disposizione gli immobili nuovi”.

“Falcone si è anche impegnato ad incontrare, nei prossimi giorni a Librino, le famiglie in questione insieme alla Cgil, per far sentire la vicinanza della Regione Siciliana a questi servitori dello Stato, che hanno subito come una umiliazione l’accusa di occupazione abusiva da parte di quelle istituzioni che hanno servito per tanti anni”.

“C’è stato di certo un errore di comunicazione nella pubblica amministrazione e salutiamo con favore gli impegni assunti dall’assessore Falcone, sia per la lettera che mette fine all’angoscia di queste famiglie su cui è giunto come un fulmine a ciel sereno lo sfratto, sia per l’incontro che, su sollecitazione della Cgil, avverrà nelle loro abitazioni – dichiarano il segretario generale della Cgil, Giacomo Rota, ed il responsabile del dipartimento Politiche abitative della Camera del lavoro, Dario Gulisano – . In quell’occasione, l’istituzione Regione Siciliana potrà renderà merito ai tanti anni di lavoro nelle istituzioni al servizio della collettività e a quel che loro hanno rappresentato come presidio antimafia e di legalità a Librino, quartiere ad alto rischio criminalità, cancellando l’onta dello sfratto e quel riferimento all’occupazione abusiva, su cui non avevano alcuna colpa”.

“Le famiglie – concludono Rota e Gulisano – lasceranno gli immobili nel momento in cui avranno a disposizione una nuova casa e ciò, compatibilmente con gli adempimenti burocratici, potrà avvenire verosimilmente nei primi mesi del 2021, quando le nuove abitazioni verranno acquistate dalla Regione tramite i fondi ex Gescal”.

Nel pomeriggio di oggi, Giacomo Rota e Dario Gulisano si sono recati a Librino in Viale Bummacaro 3, per informare le famiglie destinatarie del decreto, dell’esito della riunione e degli impegni assunti dall’assessore Falcone.

Nella foto: un’immagine del quartiere Librino a Catania

Redazione