A Librino, quartiere catanese a rischio criminalità minorile, è stato ripristinato l’utilizzo dell’anfiteatro di viale Bummacaro da anni in disuso, coperto dalle erbacce e diventato una discarica a cielo aperto. L’iniziativa è stata portata avanti dalla Rete sociale Librino e dal Coordinamento catanese del volontariato, che hanno sollecitato l’Amministrazione comunale a ripulire lo spazio per destinarlo – come previsto originariamente – ai ragazzi.

I lavori per recuperare l’anfiteatro a Catania, nel quartiere Librino. Sopra: la squadra che ha ripulito la struttura riunita 

E così “su disposizione dell’Amministrazione  Comunale”, si legge nel comunicato del Comune, si è svolto “l’intervento integrato di pulizia straordinaria e ripristino dell’anfiteatro di Viale Castagnola, nei pressi  la parrocchia Resurrezione del Signore”. L’intervento è stato effettuato dalla Dusty/Energetikambiente e dalla Multiservizi, con la supervisione del capo di gabinetto Giuseppe Ferraro.

Una goccia in un mare di degrado, che darà comunque la possibilità a tanti giovani di utilizzare la struttura per attività teatrali, sportive, ludiche  che non risolveranno i mille problemi che affliggono il quartiere, ma che daranno una speranza a quei ragazzi che intendono intraprendere strade diverse rispetto a tanti coetanei entrati nel giro della criminalità minorile.

L’anfiteatro com’era prima dell’intervento

“L’intervento – si legge nella nota – che per due giorni ha impegnato una ventina di unità di personale delle due aziende esecutrici per contro del comune è stato sollecitato dalla “Rete Sociale Librino” e dal Coordinamento Catanese del Volontariato che si sono anche impegnati direttamente negli interventi di pulizia con l’obiettivo, condiviso dall’Amministrazione Comunale, di rendere subito utilizzabile l’anfiteatro di Viale Castagnola”.

“La struttura infatti – è scritto – è stata per parecchi anni in disuso, per via della notevole quantità di materiale inerte abusivamente scaricato e delle numerose erbacce cresciute disordinatamente nei gradoni, da cui l’anfiteatro è stato finalmente liberato”.

Redazione