Ancora una volta Malta diventa scenario di colpi di scena: all’improvviso anche i cosiddetti “intoccabili” sembra abbiano dovuto incassare un duro colpo. Keith Schembri, ex capo di gabinetto dello scorso Governo guidato da Joseph Muscat, è stato arrestato intorno all’una della scorsa notte presso la sua abitazione di Mellieħa – nota località residenziale sita a nord dell’Isola – con l’accusa di corruzione e riciclaggio di denaro. L’uomo era già sotto processo per il caso dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, persino additato dall’imprenditore Yorgen Fenech – attualmente identificato come il “mastermind”, la mente, dell’assassinio – come il reale mandante.

L’indagine della polizia si è basata sulle accuse, emerse già nel 2017, secondo cui Schembri avrebbe ricevuto 100mila euro in tangenti dall’imprenditore Brian Tonna, per la vendita della cittadinanza maltese ad una famiglia russa. Già nel pomeriggio di ieri, gli avvocati di Schembri – Edward Gatt e Mark Vassallo – si sono subito recati presso la stazione di polizia.

Voci non ancora confermate hanno lasciato trapelare la notizia persino dell’arresto degli imprenditori Tonna e Karl Cini, legati alla società Nexia Bt, sospettati di trasferimenti illegali di denaro e collegati alla grave crisi politica, che continua a minacciare l’isola sin dall’inizio del 2019.

Già negli scorsi giorni, i beni di Schembri erano stati congelati su ordine del tribunale, seguendo un’inchiesta che peraltro era stata richiesta un paio d’anni prima da Simon Busuttil – allora leader dell’opposizione – dopo che un rapporto trapelato dall’unità di intelligence finanziaria aveva sollevato il dubbio in merito a sospettosi trasferimenti finanziari attuati dalla Pilatus Bank sul conto di Schembri, provenienti dalla società offshore del suo contabile, Tonna.

L’arresto di Schembri è stato favorevolmente accolto dalla “Fondazione Daphne Caruana Galizia”, che ha dichiarato quanto quest’azione fosse attesa da tanto tempo.

“Se le istituzioni di Malta avessero funzionato in modo efficace sin dall’inizio, Daphne sarebbe viva oggi e il paese avrebbe risparmiato anni di dolore, dolore e vergogna”.

Altrettanto pesanti le reazioni da parte del Partito Nazionalista: Il suo leader attualmente in carica, Adrian Delia, ha condannato tutti coloro che “hanno deliberatamente derubato il Paese”, dichiarando inoltre quanto “il popolo maltese sia stufo di sotterfugi e bugie da parte del Governo”.

“Ora stiamo aspettando che tutti i responsabili della corruzione affrontino la giustizia”, ha concluso Delia.

Qualcosa sta cambiando? Sicuramente la pressione internazionale sembra stia alimentando un atteggiamento positivo sulle Autorità maltesi, che stanno tentando di ripristinare una buona reputazione dell’isola anche all’estero.

Ma l’opinione pubblica è sempre più convinta che l’azione contro Schembri sarebbe potuta avvenire già tre anni fa, se solo la polizia avesse fatto qualcosa con le informazioni a loro disposizione: solo adesso c’è stato un vero e proprio “cambio della guardia” ai suoi vertici.

Ci si chiede se il premier Robert Abela sia realmente “libero” da una possibile influenza dell’ex premier Joseph Muscat e dallo stesso Schembri, dato che l’ascesa al potere è avvenuta proprio grazie a loro.

Tutti questi segnali di cattiva gestione dello Stato sembra fossero stati evidenti già nel 2017, eppure sono stati ignorati. Ma alla luce degli ultimi avvenimenti, Malta sta facendo molto per poter ripristinare quanto prima la fiducia dei propri abitanti sulle istituzioni, che già da troppo tempo avevano subito una totale paralisi.

Valentina Contavalle