“Strutture di accoglienza totalmente insicure e inadeguate, non all’altezza di un Paese civile: Conte valuti se chiedere alla Lamorgese di mettersi da parte”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars dopo la tragedia di Siculiana, dove un richiedente asilo, in fuga dal centro di accoglienza, è morto a causa di un incidente stradale (una macchina lo ha investito) e tre poliziotti sono rimasti feriti.

“Da tempo – affermano i deputati – chiediamo al ministro e alla Regione un cambio di passo nella gestione del fenomeno. Al premier Conte, che sta operando benissimo in tantissime direzioni e in un contesto storico difficilissimo, il nostro incondizionato appoggio,  ma anche un messaggio: il  delicatissimo ruolo al Viminale, specie in un frangente delicato come questo, non può essere affidato ad un tecnico. La misura è colma, non è possibile che fatti come quello di Siculiana accadano o, peggio, si ripetano: il Viminale va affidato a chi ha la forza di prendere decisioni e non lascia tutto in balia degli eventi”.

“Musumeci – continuano i deputati – non si faccia comunque illusioni: la gestione del fenomeno da parte della Regione non solo è totalmente fallimentare, ma anche ipocrita e populista. Non sono certo le inutili ordinanze scritte in favore di telecamere a risolvere un problema complesso come quello dei migranti, specie, poi, se le comunicazioni importanti vengono fantozzianamente inoltrate ad indirizzi di posta elettronica fantasma”.

Ma chi è il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese? Questo il suo profilo secondo il sito del ministero: 

“Nata a Potenza l’11 settembre 1953, è coniugata e ha due figli. È in possesso del diploma di laurea in Giurisprudenza ed è abilitata all’esercizio della professione di avvocato. Entrata in carriera nel marzo 1979, è stata promossa alla qualifica di viceprefetto ispettore a decorrere dal 1° gennaio 1989 e a quella di viceprefetto dal 1° gennaio 1994. Anteriormente alla nomina a prefetto, ha prestato servizio presso le seguenti sedi: prefettura di Varese; direzione generale per l’Amministrazione generale e per gli Affari del Personale, dal dicembre 1980, dove ha prestato servizio dapprima presso la divisione Affari generali e quindi, dal dicembre 1985, presso l’ufficio Studi per l’Amministrazione generale e per gli Affari legislativi; ufficio centrale per gli Affari legislativi e le Relazioni internazionali, dall’ottobre 1996, dove è stata direttore dell’ufficio Ordinamento della Pubblica Amministrazione.

Nominata prefetto il 28 luglio 2003, ha svolto le seguenti funzioni: direttore centrale per le risorse umane presso il dipartimento per gli Affari interni e territoriali; vice capo dipartimento per l’espletamento delle funzioni vicarie presso il dipartimento per le Politiche del Personale dell’Amministrazione civile e per le Risorse strumentali e finanziarie, dal 4 agosto 2008; vice capo di Gabinetto per l’espletamento delle funzioni vicarie, a disposizione ai sensi della L. n. 410/91, dal 10 dicembre 2008; prefetto di Venezia, dal 12 gennaio 2010. Il 20 maggio 2011 è stata nominata anche Soggetto Attuatore per l’espletamento di tutte le attività necessarie per l’individuazione, l’allestimento o la realizzazione e la gestione delle strutture di accoglienza nella Regione Veneto; capo del dipartimento per le Politiche del Personale dell’Amministrazione civile e per le Risorse strumentali e finanziarie, dal 10 gennaio 2012; dal 19 luglio 2013 al 12 febbraio 2017 ha svolto le funzioni di capo di Gabinetto del ministero dell’Interno; dal 13 febbraio 2017 al 1 ottobre 2018 ha svolto le funzioni di prefetto di Milano. Dal novembre 2018 è consigliere di Stato. Dal 5 settembre 2019 è ministro dell’Interno”.

Per la cronaca, il ministro non risulta appartenente ad alcun partito politico e risulta molto vicina ad associazioni di volontariato come la Caritas.

Nella foto: il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese

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