Venticinque dosi di cocaina ancora da vendere, diverse banconote da cento per quella già venduta, in un quartiere dormitorio della periferia di Catania sorto fra gli anni Sessanta e Settanta: via Capo Passero, San Giovanni Galermo, un Bronx di casa nostra, una delle principali piazze di spaccio, senza il benché minimo spazio per i bambini e per i giovani, che alla fine si mettono a spacciare perché non hanno speranza in un futuro migliore. Eppure fra questi, malgrado tutto, di bravi ragazzi ce ne sono. Spacciano sì, ma alla fine, magari per non aggravare la loro posizione, o forse perché improvvisamente prendono coscienza della condizione squallida in cui sono sprofondati, consegnano spontaneamente i polsi alle manette delle forze dell’ordine e poi… Poi non sappiamo se una volta usciti dal carcere avranno il coraggio di recidere una volta per tutte il cordone ombelicale che li lega a quella vita schifosa (magari mettendosi a studiare o trovando un lavoro onesto), oppure se non resisteranno all’odore dei soldi sporchi di sangue e continueranno a fare la vita di prima.
Oggi è toccato a Davide Elia Buttafuoco, 28 anni, residente a Gravina di Catania, arrestato dai Carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, colto nella flagranza, in quanto ritenuto responsabile di spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
“Teatro iniziale dell’operazione – scrivono i militari dell’Arma – il civico 121 di via di Capo Passero nel quartiere Galermo, dov’è attiva una delle più note ‘piazze di spaccio’ del capoluogo etneo, basti ricordare l’operazione dei carabinieri di questo Comando Provinciale ‘Leo 121’ del gennaio 2014, costantemente presidiata da numerose ‘vedette’ posizionate sia in strada, dove effettuano un vero e proprio ‘filtraggio’ delle autovetture dei clienti, sia sui balconi al fine di verificare, a più ampio raggio, la presenza dei mezzi delle forze dell’ordine e comunicarlo a mezzo ricetrasmittenti ai pusher”.
I militari, mimetizzandosi tra le auto in fila dei clienti, sono riusciti ad individuare due soggetti che stazionavano nei pressi della piccola rampa di scale che conduce al civico 121, assistendo in diretta a due distinte cessioni di sostanze stupefacenti che prelevavano dai borselli che portavano a tracolla.
A quel punto gli operanti si decidevano ad intervenire scatenando un fuggi fuggi generale, con i due spacciatori che scappavano in direzioni opposte. “L’odierno arrestato – si legge nel comunicato – pur di non farsi raggiungere, lanciava il borsello tra le auto in sosta con tutto il contenuto: 25 dosi di cocaina, 320 euro in contanti, il suo telefono cellulare e le chiavi di una Smart For Two, parcheggiata a poca distanza dal luogo dello spaccio”.
L’immediata perquisizione dell’autovettura permetteva di rinvenire il portafogli del 28enne con all’interno patente e carta d’identità, nonché di avere la certezza assoluta dell’identità dello spacciatore riconosciuto in foto dai carabinieri intervenuti.
Durante il tragitto tra via Capo Passero e l’abitazione del pusher, ubicata a Gravina di Catania, giungeva sul cellulare trovato all’interno della Smart una chiamata con ID sconosciuto. L’interlocutore, senza indugi, si presentava al maresciallo dei Lupi, riferendo di chiamarsi BUTTAFUOCO Davide Elia e di aver fatto una sciocchezza, ma di essere comunque pronto a rimediare consegnandosi spontaneamente ai militari.
Difatti, previo accordo telefonico, il giovane si presentava dopo pochi minuti dinanzi il cancello della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania luogo in cui veniva preso in consegna dai carabinieri i quali, dopo le formalità di rito, lo hanno posto agli arresti domiciliari.
Angelo Conti
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