L’oggetto del contendere non è solo uno spazio da adibire a parco o all’ennesimo scatolone di cemento a ridosso dalla bellissima scogliera di Catania. L’oggetto del contendere è il modello di sviluppo che dovrà riguardare la seconda città siciliana nei prossimi decenni, dopo l’abbattimento del Palazzo delle Poste di Viale Africa, dal quale è stata ricavata un’area sulla quale si sta concentrando uno scontro politico forte.

Da un lato la maggioranza di centrodestra al Comune, in perfetta sintonia con le forze (anch’esse di centrodestra) che governano la Sicilia, impegnate strenuamente a portare avanti il progetto della Cittadella giudiziaria in uno dei luoghi più suggestivi, ma anche più cementificati e trafficati di Catania; dall’altro la Società civile e il Movimento 5 Stelle che – pur consapevoli della costruzione della Cittadella giudiziaria, ma in una zona più adatta ad ospitare una struttura del genere – si battono perché in quella superficie vogliono un parco in una città molto carente di verde.

Due concezioni dello sviluppo diametralmente opposte che vedono in campo soggetti culturalmente inconciliabili. Ieri sull’argomento il M5S ha indetto una conferenza stampa che ha visto non solo il coinvolgimento dei soggetti istituzionali impegnati al Comune, ma anche quelli che operano alla Regione, al Governo e in Europa, a dimostrazione del fatto che una materia come lo sviluppo della città non viene affrontata solo a Catania. 

Intanto il punto sarà trattato alle 19 di mercoledì 16 settembre dal Consiglio comunale del capoluogo etneo.    

Ordine del giorno: “Nuovi uffici giudiziari della città di Catania – Ex edificio Poste Ferrovie approvato con Delibera Consiglio Comunale n.48/1979. Rideterminazione ai sensi dell’art.7 L.R. 65/81, modificato dall’art.6 L.R. 15/91”.  

Un momento importante perché, come recita il comunicato del Comune di Catania, “il consiglio comunale è chiamato ad approvare il progetto di fattibilità tecnico-economica dei ‘Nuovi Uffici Giudiziari della Città di Catania’ in viale Africa, aggiudicato nelle scorse settimane dalla Regione Siciliana in base al protocollo d’Intesa del 28 giugno 2016 tra Ministero della Giustizia, Regione Siciliana, Assessorato Regionale Infrastrutture e Mobilità, Agenzia Demanio e Comune di Catania, con la definizione degli impegni delle parti e la convenzione del successivo 20 novembre, sulla base della quale è stata avviata l’attività di progettazione, assumendo  la funzione di stazione appaltante all’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana”.

“Il passaggio consiliare – dice il documento – scaturisce dall’invito al Comune di Catania, del 3 agosto scorso, del Dirigente Generale del Dipartimento Urbanistica della Regione Siciliana a esprimere parere, entro 45 giorni, per dare seguito ai contenuti della Conferenza di Servizi del 16 dicembre del 2019,  relativa alla disciplina urbanistica”.

“In quella sede – seguita la nota – fu la stessa amministrazione comunale a sollecitare l’approvazione, di competenza del consiglio comunale, del progetto di utilità di pubblico interesse nazionale e regionale, al fine di superare la difformità dell’opera rispetto al vigente PRG,  seppure l’edificio da realizzare trovi perfetta collocazione sul terreno di sedime di viale Africa su cui già insisteva il fabbricato ‘Poste-Ferrovie’, ora demolito”.   

“Nel fascicolo urbanistico – afferma il Comune – del progetto di fattibilità tecnico economica dei nuovi uffici giudiziari di viale Africa, allegato alla proposta di deliberazione sottoposta al consiglio comunale, sono dettagliatamente esplicitati gli aspetti architettonici, strutturali e tecnologici dell’opera, con la particolare attenzione posta in sede progettuale al rapporto con il mare e alla riqualificazione del tessuto urbano coerentemente con quanto già elaborato (waterfront e interramento ferrovia), con ampie fasce di spazio pubblico riqualificato a verde che si affacciano sul lato mare”.

Nella foto: il progetto della Cittadella giudiziaria a Catania

Luciano Mirone