Si infittisce sempre più il giallo sulla morte della dj Viviana Parisi e del figlio Gioiele, 4 anni, trovati cadaveri nei giorni scorsi ad una distanza di alcune centinaia di metri l’una dall’altro, dopo un incidente stradale (3 agosto) nel quale erano rimasti coinvolti. In seguito al sinistro (un tamponamento, secondo la ricostruzione degli inquirenti), la donna, dopo aver posteggiato la macchina in una piazzola di servizio dell’autostrada Messina-Palermo, all’altezza dello svincolo di Caronia (era partita da Venetico, ad oltre cento chilometri di distanza), avrebbe percorso alcuni metri a piedi col figlio in braccio, scavalcato il guardrail e proseguito nella boscaglia. Nei giorni scorsi la macabra scoperta. Da quel momento, i colpi di scena nella ricostruzione della dinamica dei fatti – e a dir la verità, anche la confusione – si sono susseguiti in modo impressionante. 

Oggi l’Ansa delle 16,51 titola: “Dj morta: esami sull’auto, Gioele morto dopo l’incidente”. Questo il sottotitolo: “Riprende quota l’ipotesi che sia rimasto ferito mortalmente nell’impatto della vettura”.

Il testo: “Accertamenti irripetibili di tipo biologico sono stati eseguiti dalla polizia scientifica di Palermo sull’Opel Corsa di Viviana Parisi. Li ha disposti il Procuratore di Patti su sei campionature effettuate il 6 agosto scorso sull’auto della donna per verificare l’eventuale presenza di profili genetici ed eventuali future comparazioni. Esami che, aggiunti a particolari emersi dall’autopsia sul bambino, fanno riprendere quota alla tesi che Gioele possa essere rimasto ferito mortalmente nell’incidente stradale sulla A20”. 

Di tutt’altro tenore la descrizione dei fatti effettuata da un’altra autorevole agenzia informativa, l’Adnkronos, che alle 15 titola: “Gioele, ‘impossibile dire se è morto accanto alla madre”.

Questo il testo: “E’ terminata, al Policlinico di Messina, l’autopsia sui resti del piccolo Gioele, il bambino di 4 anni figlio di Viviana Parisi, la deejay trovata morta lo scorso 8 agosto cinque giorni dopo la sua scomparsa dopo l’incidente avvenuto sulla A20 Messina-Palermo.
“C’è una fauna entomologica” anche sul corpicino del piccolo Gioele spiega il professor Stefano Vanin, l’entomologo chiamato dalla Procura di Patti per l’autopsia del piccolo Gioele. “Adesso come nel caso della madre è tutto da analizzare in laboratorio”, dice. “Capisco che ci sia questo bisogno di risposte, ma vi dico anche che c’è un milione di insetti – sottolinea – finché non analizzeremo questi insetti in laboratorio non si potrà dire molto”.

“Oggi come oggi” non è possibile capire se il bambino sia “morto vicino alla madre Viviana”, come dice ancora Vanin. “Sono stati raccolti un sacco di elementi sia per quanto riguarda la componente medica che veterinaria ed entomologica – aggiunge – quindi di elementi raccolti ce ne sono. Noi abbiamo una serie di requisiti a cui rispondere, abbiamo chiesto 90 giorni e faremo l’impossibilità per starci. Le comunicazioni le daremo direttamente al pm che ci ha incaricato”. Vanin ribadisce che “è un caso difficilissimo, perché c’è un clima e un ambiente particolare, anche se qualche elemento informativo è stato estratto”. Sul terreno ci sono dei “segni di giacitura del corpo, il terreno non è compromesso ma è un ambiente su cui sono passate delle persone”.

“Al termine di tutte le operazioni avremo un quadro definitivo e completo. Cercheremo di fare del nostro meglio per ottenere tutto ciò che è possibile ottenere dal cadavere” dice la dottoressa Elvira Ventura Spagnolo, medico Legale nominata dalla Procura di Patti, uscendo dalla camera mortuaria dove è stata eseguita l’autopsia. “Al momento si tratta di agire per singoli passaggi – spiega – non tralasciando nulla ed evitando di perdere elementi che potrebbero essere utili”.

“Abbiamo proceduto a gran parte delle attività che devono essere svolte sui resti del cadavere. E’ stata fatta la Tac, come prima indagine. E poi abbiamo proceduto con la collaborazione dell’entomologo e dello zoologo forense alle varie attività di ispezione, analisi, prelievo di campioni che naturalmente richiederanno ulteriori approfondimenti”. I passaggi successivi previsti sono analisi “sia sugli indumenti sia sui resti”. Si annunciano tempi lunghi per la restituzione dei corpi di Viviana Parisi e del figlio Gioele, conferma all’Adnkronos la dottoressa Elvira Ventura Spagnolo.

“Scoprire come è morto Gioele mi sembra una cosa in via aleatoria possibile, dobbiamo vedere gli elementi che il corpo ci fornisce e valuteremo” dice Daniela Sapienza, medico legale della Procura di Patti che ha partecipato all’autopsia.

“Purtroppo ci sono dei fenomeni cadaverici e trasformativi molto importanti e questo rende impossibile alcune valutazioni macroscopiche che in altri casi sarebbero un riscontro oggettivo, nel senso che ci sono questi fenomeni trasformativi e l’effetto della macrofauna e della microfauna rende ovviamente difficile qualsiasi riscontro e qualsiasi valutazione” è la valutazione del medico legale.

“Abbiamo cominciato a fare alcuni esami su alcuni resti e dovremmo ovviamente continuare affinché riusciamo a raccogliere qualsiasi elemento di giudizio che abbia un riscontro di natura oggettiva che possa servire agli inquirenti”, aggiunge il medico legale nominata con Elvira Ventura Spagnolo. E ai cronisti che le chiedono se sul corpo di Gioele c’è una ferita di arma da taglio risponde: “Non abbiamo la possibilità di fare una valutazione del genere in rapporto ai fenomeni trasformativi cadaverici e sugli elementi scheletrici a nostra disposizione, non li abbiamo ancora analizzati tutti e non possiamo sapere se c’è un riscontro del genere”.

Domani mattina ci sarà un nuovo sopralluogo nei boschi di Caronia per la ricerca di altri resti del piccolo Gioele. Come apprende l’Adnkronos, verranno disboscate altre zone nei pressi del luogo in cui sono state trovate alcune parti del corpo del bambino”.

Nella foto: Viviana Parisi e il figlio di 4 anni Gioele Mondello

Redazione