Sono 44 i nuovi casi di Covid 19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Fra questi 7 sono migranti. Casi che portano a 828 gli attuali positivi totali nell’isola. Di questi 775 sono in isolamento domiciliare mentre 53 sono i casi che necessitano di cure ospedaliere con un incremento rispetto a ieri soprattutto in terapia intensiva dove adesso i ricoverati sono 8 mentre 45 si trovano in corsia in regime di ricovero ordinario. Sono stati eseguiti 3129 i nuovi tamponi che portano quasi a 322 mila il totale generale dei tamponi. Resta fermo a 286 il totale delle vittime di questa epidemia nell’isola. Sei sono, invece, i pazienti guariti. La divisione fra le province mostra 16 casi a Catania che è sempre la provincia con il maggior numero, 10 casi a Ragusa dove, però, si registrano tutti i 7 migranti positivi della giornata. Ci sono poi 8 casi a Caltanissetta, 6 a Palermo, 2 a Siracusa e 1 ciascuno nelle province di Agrigento e Messina.

Intanto nel pomeriggio, il sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro (M5S), informata dell’arrivo in porto della nave Snav Aurelia, adibita a quarantena per migranti, ha disposto con ordinanza il divieto assoluto di sbarco. L’imbarcazione, con a bordo poco più di 250 persone di cui una ventina risultati positivi al covid-19, è attesa in porto per domani, dopo aver lasciato questa mattina Trapani. “Per tutelare la salute dei miei concittadini, nessuna delle persone a bordo, che siano equipaggio o migranti, potrà scendere a terra ad Augusta – spiega il sindaco -. Può apparire una decisione forte, ma ho la responsabilità di assicurare le massime condizioni di sicurezza sanitaria agli augustani”.

In mattinata il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha detto a Sky Tg24: “Non si può consentire che migliaia e migliaia di migranti, autonomi o con le navi delle ong, possano sbarcare in una terra che è rimasta per mesi in ginocchio e che adesso guarda con una certa prospettiva per potersi riprendere. Roma da questo punto di vista è stata molto impreparata, perché ha affrontato con approssimazione un fenomeno che si preannunciava sin dai mesi di aprile e marzo. Se dipendesse da me, se avessi l’autorità per farlo, io chiuderei i porti, che non significa non dover approntare le necessarie assistenze per chi è in mare, ma questo deve essere fatto tenendo conto della tutela dei cittadini siciliani”.

“Abbiamo detto al governo nazionale che non intendiamo autorizzare la realizzazione di tendopoli o di baraccopoli per ragioni di sicurezza legate ai cittadini siciliani e ai migranti – ha aggiunto il governatore – il nostro servizio sanitario ha già eseguito diecimila tra test sierologici e tamponi ma siamo stati irremovibili nell’esigenza di avere delle navi per la quarantena, perché non vorremmo che il migrante mettesse piede sulla Sicilia, ma potesse essere assistito sulla nave e nel caso di positività dovrebbe essere ricoverato in apposite strutture. Lo abbiamo detto, lo abbiamo fatto e speriamo che da Roma si rendano conto che la Sicilia non vuole essere un campo profughi”.

Ansa