‘Arrestato nell’ambito della recente operazione che ha sconvolto la sanità siciliana, ma la Regione impegna oltre 51mila Euro per liquidare ad Antonino Candela i compensi relativi al suo incarico come coordinatore dell’emergenza coronavirus. Definire questa operazione una vergogna è certamente un eufemismo’. Lo affermano i deputati del M5S all’Assemblea regionale siciliana, componenti della commissione Salute, Francesco Cappello, Giorgio Pasqua, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca. “Già – dicono – la nomina di questa persona, come coordinatore dell’emergenza anti-covid era stato un errore madornale di Musumeci, si eviti di aggiungere errore ad errore’.

Il gruppo del M5S all’Assemblea regionale siciliana si riferisce all’operazione dello scorso 21 maggio, quando una maxi operazione della Guardia di Finanza ha svelato un intreccio perverso su un sistema che avrebbe consentito di pilotare appalti milionari della Sanità in Sicilia. L’indagine, che coinvolgeva imprenditori e funzionari pubblici, aveva portato all’arresto di dieci persone accusate, a vario titolo, di corruzione. Gli investigatori avrebbero accertato un giro di mazzette che ruotava intorno alle gare indette dalla Centrale Unica di Committenza della Regione Siciliana e dall’Asp 6 di Palermo per un valore di quasi 600 milioni di euro. Tra gli arrestati, anche Antonio Candela, 55 anni, ex Coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, e l’attuale direttore dell’Asp di Trapani Fabio Damiani, anche lui di 55 anni. Candela è stato Commissario Straordinario e Direttore generale dell’Asp di Palermo.

In particolare gli investigatori hanno analizzato 4 procedure ad evidenza pubblica interessate da condotte di turbativa, aggiudicate a partire dal 2016, il cui valore complessivo sfiorava i 600 milioni di euro. Nel mirino degli inquirenti sono finiti: la gestione e manutenzione apparecchiature elettromedicali – gara bandita dall’ Asp 6 del valore di 17 milioni e 635mila euro; i servizi integrati manutenzione apparecchiature elettromedicali – bandita dalla CUC del valore di 202 milioni e 400mila euro; la fornitura vettori energetici, conduzione e manutenzione impianti tecnologici – bandita dal Asp 6 del valore di 126 milioni e 490mila euro. E infine i servizi di pulizia per gli enti del servizio sanitario regionale – bandita dalla CUC del valore di 227 milioni e 686mila euro. 

Molto duro il commento dei parlamentari siciliani del M5S all’indomani dell’arresto di Candela. “Ci farebbe piacere che Musumeci ci dicesse per quali grossi meriti ha scelto Candela, dopo averlo estromesso dal giro dei manager della sanità siciliana, e Damiani, ex direttore di quella Cuc che proprio il suo governo giudicava fallimentare, tanto da volerla delocalizzare”.

Oggi la notizia dei 51mila euro che la Regione ha impegnato per liquidare a Candela i compensi arretrati.

Nella foto, l’ex commissario per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, Antonio Candela

Luciano Mirone