“Torna l’incubo covid a Bronte”. Con questa frase lapidaria, l’ufficio stampa del Comune etneo sintetizza lo stato d’animo dei cittadini quando hanno appreso il primo caso di coronavirus dopo gli otto registrati nei giorni del lockdown. Nella nota diffusa dall’Amministrazione si legge: “Dopo essere stata per diverse settimane immune dal virus, la Città del pistacchio torna ad essere fra i Comuni che presentano un caso di coronavirus”. Ad annunciarlo è il sindaco di Bronte, Graziano Calanna.

“Purtroppo è certo. – afferma – Ho ricevuto la comunicazione ufficiale da parte dell’Asp. La buona notizia è che questa persona sta bene e non presenta sintomi particolari. La persona in questione, di cui – per motivi di rispetto, prima ancora che di privacy – non riveliamo neanche il genere, è stata sottoposta a tampone, che purtroppo è risultato positivo”.

“A Bronte – è scritto nel comunicato – nei giorni più difficili dell’emergenza, il coronavirus è stato presente e diverse famiglie sono state sottoposte a quarantena. Complessivamente i soggetti contagiati sono stati 8, anche se l’Asp li ha sempre considerati 9, a causa di una omonimia con una signora che però non risultava residente a Bronte”.

Fortunatamente tutti sono guariti. “Se il covid 19 a Bronte non si è diffuso – rrecita il documento – è grazie anche ad un comportamento integerrimo da parte della maggioranza dei residenti, che hanno rispettato lockdown e distanziamento fisico”.

“Dovremo fare in modo che ‘la partita’ abbia lo stesso esito. – aggiunge Calanna – Anche questa volta ribadisco che non c’è nulla cui preoccuparsi. La persona contagiata e la sua famiglia sono già sottoposti a quarantena e sono iniziate le operazione del cosiddetto ‘contact tracing’, ovvero la ricerca a ritroso degli individui che possono essere stati a contatto con la persona contagiata. Insomma si farà tutto con la massima attenzione. Dovremo però – continua il primo cittadino – riprendere quell’atteggiamento di prudenza che con il passare del tempo abbiamo perso. Ci vuole grande responsabilità. – continua il sindaco – Non siamo solo responsabili solo della nostra salute, ma anche di quella degli altri e dei nostri cari. Dobbiamo essere prudenti e diligenti. Alla persona contagiata e a tutta la sua famiglia auguro di uscire presto da questo incubo”.

Redazione