E’ un ex ufficiale in congedo della Folgore il quinto indagato nell’inchiesta della procura di Pisa per la morte di Emanuele Scieri, il giovane siracusano deceduto nella caserma Gamerra di Pisa, sede del centro di addestramento dei paracadutisti, il 13 agosto 1999 e trovato senza vita solo tre giorni dopo.

Secondo quanto si apprende, l’ex militare è accusato di favoreggiamento dalla magistratura pisana che gli contesta una telefonata fatta ad Alessandro Panella, uno dei tre indagati accusati di omicidio, un’ora dopo il ritrovamento del cadavere di Scieri. Un colloquio, secondo gli inquirenti, che sarebbe servito a preconfezionare una tesi difensiva di fronte alle indagini avviate sulla morte del giovane siciliano (Ansa).

Una vicenda che si trascina da 21 anni e che mette in luce – ancora una volta – il livello di omertà che c’è all’interno di certe istituzioni dello Stato, che da subito dovrebbero squarciare il velo sull’inconfessabità di certe storie. La storia di Emanuele Scieri dimostra quanto sia duro, nel momento in cui ad essere coinvolte sono le istituzioni, arrivare alla verità, addirittura dopo un ventennio di inganni e di menzogne.

Nella foto: il para’ della Folgore, Emanuele Scieri

Redazione