“La commissione regionale antimafia e il suo presidente, onorevole Claudio Fava, ieri ha visitato la Geotrans, grande impresa del settore trasporti che negli anni scorsi era stata della  ‘famiglia’ mafiosa Ercolano di Catania, e che da oltre un anno è stata definitivamente confiscata. Presente all’incontro anche l’amministratore giudiziario, Luciano Modica, e i lavoratori dell’azienda”.

A darne comunicazione è la Cgil di Catania, che segue con attenzione la vicenda e che conta degli iscritti che lavorano all’interno dell’azienda catanese.    

“La Commissione ha così constatato – dice la nota – il tipo di lavoro svolto in questi anni in un settore difficile come quello della logistica, da parte dei  dipendenti che si sono scommessi in prima persona con impegno ed intelligenza. E con l’obiettivo ben preciso di far crescere l’azienda confiscata per rilanciarla sul mercato”.

“I lavoratori, poco più di venti tra amministrativi, tecnici e autisti – informa il documento del sindacato – , sono tutti iscritti alla Filt Cigl e le rappresentanti sindacali, due giovani donne, Denise Bongiovanni e Barbara Ingrassia, hanno operato in sinergia con il sindacato, l’azienda e l’amministratore contribuendo insieme ai lavoratori tutti a cambiare il volto dell’azienda”.

“La cooperativa – dice il comunicato – è ormai pronta per il prossimo passaggio: la concessione in comodato gratuito dei beni aziendali della Geotrans e, quindi, a gestire il passaggio dei contratti di trasporto in corso, oltre tutti i contratti di lavoro dipendente. Passaggio che è stato interrotto dalle condizioni determinate dal coronavirus”. 

 “La Cgil e la Filt Cgil Catania seguono con impegno e attenzione i lavoratori delle aziende confiscate, in particolare la Geotrans, per tutelare i posti di lavoro e salvaguardare le aziende – commentano Pina Palella, responsabile del Dipartimento Legalità e sicurezza del sindacato, e Alessandro Grasso, segretario generale della FILT Cgil di Catania – restituendole al territorio ed evitando che la mafia abbia la meglio. Lo scorso maggio siamo stati ascoltati dalla Commissione, e in quell’occasione abbiamo sottolineato come l’azienda sia un patrimonio da salvaguardare e da valorizzare e che  occorre una forte volontà ed una sinergia di tutte le forze istituzionali e sociali, dall’ANBSC (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) alla Prefettura, al nostro sindacato, per evitare quanto accaduto a molte aziende messe in liquidazione dopo la confisca. Abbiamo segnalato la ‘quasi’ totale assenza degli ispettorati del lavoro in un mondo come quello della logistica e del trasporto merce, dove l’illegalità, il dumping salariale e sociale, molto spesso è la regola”.

Nella foto: Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia della Regione Sicilia

Redazione