A Zafferana Etnea oggi è un giorno triste. Se va un uomo apprezzato da tutti, Vincenzo Tropea, 74 anni, dieci anni trascorsi da assessore comunale e quaranta nel corpo della Polizia Municipale.

Vincenzo, ma tutti lo conoscevano come Enzo, ha fatto l’assessore fino all’anno scorso, durante le due sindacature di Alfio Russo. Da persona molto attiva quale era, dopo essersi congedato dal lavoro per raggiunti limiti di età, non si era ritirato a vita privata.

L’ex assessore di Zafferana Etnea, Vincenzo Tropea. Sopra: un’altra foto dell’ex amministratore

Nel 2009, per la prima volta,  si era candidato come consigliere comunale nella lista civica che sosteneva Alfio Russo come sindaco. Dopo essere stato eletto alla carica di consigliere,  il sindaco l’aveva voluto nella sua squadra di governo. Si era quindi dimesso da consigliere per entrare nella giunta, come assessore alla Manutenzione, ai Servizi (elettrici, idrici, cimitero), alla Viabilità e all’Ambiente.

Nel 2014, per un paio di mesi, dopo le dimissioni dell’allora vice sindaco Giuseppe Sapienza, fu lui a prenderne il posto,  fino allo svolgimento delle nuove elezioni. Nello stesso anno si era ricandidato, ed anche questa volta aveva bissato il risultato, ottenendo ottimi consensi elettorali soprattutto nella sua frazione di Fleri.

Dal 2014 al 2019 aveva amministrato da assessore pur mantenendo anche il doppio ruolo di consigliere comunale. La sua storia politica si era conclusa ad aprile dello scorso anno quando non  si era più ricandidato.

Da meno di un anno aveva scoperto di avere la Sla (Sclerosi laterale amiotrofica), una malattia che in pochi mesi gli aveva tolto l’uso della parola evolvendo tragicamente in maniera repentina.

A piangere la sua scomparsa oltre alla moglie, ai tre figli, alla sorella, anche il papà Alfio che ha oltre 96 anni, anche lui molto attivo in politica.  

La comunità di Zafferana piange così un uomo apprezzato e stimato da tutti. L’attuale sindaco Salvo Russo ha condiviso con Tropea l’esperienza di essere nella giunta precedente.   

“In questo periodo così tragico giunge la notizia tristissima della morte di Vincenzo Tropea”  scrive il sindaco Salvo Russo, nella pagina facebook del Comune. “Vincenzo  – prosegue il primo cittadino –   era uno dei figli più cari della nostra comunità. Appassionato, tenace, innamorato della sua terra e del suo Comune che girava in lungo ed in largo per controllarne pulizia e ordine. Con passione e grande senso del dovere per anni è stato uno dei pilastri del Corpo di Polizia Municipale, ricoprendo anche l’incarico di Vice Comandante”.

A causa delle nuove disposizioni governative in vigore dallo scorso 4 maggio,  ai funerali di Enzo,  previsti per sabato alle 10,30 nella Casa Dusmet, via Vittorio Emanuele 75, Fleri, potranno partecipare solo i familiari più stretti e  in numero non maggiore di  quindici. “A causa dell’emergenza Covid – prosegue il sindaco –  ai suoi funerali non potranno partecipare le tantissime persone che gli volevano bene. Ai suoi familiari giunga l’abbraccio affettuoso di tutta la comunità, della Giunta e di tutti i consiglieri comunali. A me piace ricordarlo sorridente con le sue grandi mani mentre stringe il mio braccio e racconta con orgoglio le sue esperienze vissute al servizio della nostra comunità”.

Molti i commenti e i ricordi che girano su facebook, come quello della nuora, Marilena Mascolino: “Sei stato un uomo di valore,  con un grande senso di responsabilità degno della divisa che hai portato per 40 anni, e chiunque ti ha conosciuto non potrà mai dire il contrario…sì perché nella tua amata Zafferana tutti ti conoscevano e tutti ti salutavano chiamandoti ‘Comandante’…”.

 Ma anche quelli di alcuni ex colleghi come Enzo Leonardi: “Addio Enzo, amico e collega. Ma più che collega amico di tante avventure dentro la Casa Comunale come impiegati e come Assessori…”.

Questa la poesia in dialetto composta dall’ex comandante dei vigili urbani Mauro Pappalardo. “…. parru …. di ‘n amicu, anzi di ‘n frati. Sempri ‘nzemi, oggi pari ajeri, facennu ‘cchianati e calati… Parru di Vicenzu Tropea, ‘u vàddia, amanti da’ tranquillità e da paci. Non ci piaceva fari a cummeddia e i cosi i diceva sempri ‘nda facci…”.

Rosalba Mazza