L’opposizione nei giorni scorsi lo aveva attaccato per non aver convocato il Consiglio comunale di Belpasso (Catania) in seduta “straordinaria e urgente” sul tema del Covid-19, sia per discutere dei 20 contagi e 3 decessi registrati nelle scorse  settimane, sia per fare delle proposte “costruttive” all’Amministrazione. Addirittura i quattro consiglieri della minoranza (Guzzetta della Lega, Caserta del M5S, Rapisarda di Forza Italia e Moschetto del gruppo misto di centrodestra) avevano avanzato la possibilità di segnalare questa presunta “inadempienza” presso il Prefetto di Catania e l’assessorato agli Enti locali della Regione Sicilia. Dopo l’articolo apparso nei giorni scorsi su L’Informazione – tratto da un comunicato stampa degli stessi consiglieri – il presidente del civico consesso Gaetano Campisi, risponde alle accuse rivoltegli.

Il presidente del Consiglio comunale di Belpasso (Catania), Gaetano Campisi. Sopra: il municipio etneo

“Ripeto quello che ho detto per iscritto e per dichiarazione ufficiale durante l’ultimo Consiglio comunale – afferma Campisi -: non c’erano gli estremi per convocare una seduta in maniera straordinaria ed urgente, in quanto essendo stati proposti dei punti prettamente politici, non si sarebbe intaccato alcun finanziamento, alcun bene comunale e alcun danno importante all’ente; di conseguenza, per quanto previsto dalle varie norme, non si configurano le possibilità di convocare un Consiglio in seduta straordinaria e urgente. Fermo restando che, come previsto anche dallo Statuto del Comune, è stata data una risposta scritta dove si specificava che i punti richiesti non erano stati configurati nella maniera corretta, essendo sostanzialmente delle mozioni. Ho detto di formulare i punti nella forma corretta. In quel caso, non avrei detto certamente di no”.

Nel comunicato stampa, i quattro consiglieri sostengono che – su questo argomento – c’era stato un suo pronunciamento in Consiglio, e però nella nota che ci hanno trasmesso, non si comprende se si sia trattato di una comunicazione ufficiale oppure di un colloquio informale fra voi.

“E’ stata una risposta formale al termine dello spazio dedicato alle mozioni. E non ho fatto altro che ripetere quello che sto facendo adesso, ovvero che questi temi sono stati affrontati nella conferenza dei capigruppo, dove è intervenuto il sindaco, sono state coinvolte le opposizioni e si sono decisi i fondi da destinare all’emergenza Covid-19, e contemporaneamente i criteri di divisione dei buoni spesa. Per accelerare i tempi, non si è andati in Consiglio, ma si è preferito discutere nell’ambito della conferenza. Queste parole sono state pronunciate dal sottoscritto in Consiglio non a microfoni spenti, ma a microfoni e telecamere accese. È tutto registrato”.

Loro comunque chiedevano di discutere in maniera urgente la questione coronavirus a Belpasso, dove ricordiamo, in quegli stessi giorni, si registravano 20 contagi e 3 decessi. Nella stessa richiesta, l’opposizione domandava cosa avrebbe potuto fare per dare un supporto all’Amministrazione comunale per affrontare questa emergenza.

“Sicuramente una richiesta importante. Purtroppo si è creato un inutile braccio di ferro, a mio avviso evitabilissimo su questioni di natura tecnica”.

Magari l’opposizione – ma questa è una nostra interpretazione – avrebbe voluto affrontare il problema contestualizzando a livello locale una situazione che, poche settimane fa, si presentava molto grave. Forse avrebbe voluto dire la sua nel civico consesso, sia dal punto di vista scientifico che politico.

“Belpasso aveva probabilmente dei casi numericamente maggiori di Covid-19 rispetto agli altri comuni dell’hinterland. Però è anche vero che Belpasso, in quella situazione, non si è comportata poi tanto male: lo dimostra il fatto che nei prossimi giorni avremo la presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, che si vuole complimentare con questo comune per come ha gestito l’emergenza, a partire dai buoni spesa (che hanno anticipato quelli regionali e nazionali) approntati per le famiglie più bisognose. Quindi è vero che le minoranze avrebbero potuto dare il loro contributo sull’emergenza Covid-19, ma sicuramente non mancheranno altre occasioni in cui, come è successo in passato, daranno il loro contributo costruttivo”.

Ma allora perché i consiglieri della minoranza hanno stilato un comunicato stampa contro di lei?

“Perché probabilmente hanno visto un diritto violato nei loro confronti. Se ritengono di portare questa protesta presso il prefetto, come hanno annunciato nella nota, è una prerogativa che rientra pienamente nei loro diritti”.

C’è secondo lei la possibilità di trovare una possibilità di dialogo su questa cosa?

“Credo che una possibilità di dialogo, quando si vuole, si possa trovare sempre. In politica, col braccio di ferro, non vince mai nessuno: di norma perdono tutti”.

Luciano Mirone