A Malta dopo uno stop di 2 mesi, i ristoranti hanno iniziato a preparare le loro attività in uno scenario decisamente nuovo. E se la “Malta Hotels and Restaurants Association” ha accolto con favore la decisione del Governo – che esorta a ripristinare la fiducia dei clienti, promettendo l’erogazione del supplemento salariale per i dipendenti fino ad agosto 2020 – alcuni ristoratori hanno dichiarato alle testate giornalistiche locali di non essere pronti a quest’imminente riapertura, improvvisamente costretti a lavorare in spazi davvero limitati. Una reale rivoluzione cui non tutti possono adeguarsi: chissà se ci si abituerà?

All’ingresso di ogni locale sarà predisposto un misuratore della temperatura corporea, vietando l’accesso a tutti coloro che avranno una temperatura superiore ai 37,2 gradi. Guanti, abiti monouso, scarpe chiuse e protezione del viso dovranno anche essere resi disponibili nel caso in cui si individui una persona, già all’interno della struttura che mostra sintomi riconducibili al CoronaVirus.

I tavoli verranno tenuti ad una distanza di 2 metri l’uno dall’altro. I coperti saranno limitati a gruppi di non più di 6 persone – gli occupanti potranno essere di più solo se appartenenti al medesimo nucleo familiare – , come prevedono le ultime norme. Ogni persona dovrà comunque tenersi a una distanza di almeno due metri da un’altra.

Nel caso di un locale all’aperto, si dovrà limitare il numero di clienti che vi potranno accedere, benché finora non siano state fornite notizie specifiche al riguardo.

Non è stato chiarito del tutto l’utilizzo della mascherina. È anche vero che, qualora ci si trovasse in un locale al chiuso, potrebbero essere applicate le stesse regole dei punti vendita o dei mezzi pubblici.

I distributori di igienizzante per le mani devono essere resi disponibili all’ingresso, presso le altre aree pubbliche, e in cucina, debitamente controllati e riempiti ogni ora. Ordine tassativo per il personale di sala: indossare le mascherine o le visiere protettive, poiché loro dovranno, tra le altre cose, dirigere l’afflusso dei clienti e rispettare il distanziamento sociale, ed ovviamente, lavarsi le mani regolarmente.

Le aree di maggiore contatto, come le maniglie delle porte, dovranno essere disinfettate una volta ogni ora. I menù dovranno essere monouso.

Non ci sono regole particolari sui tipi di cibo che le persone potranno consumare, ma Il servizio a buffet, tuttavia, è severamente vietato, così come la consumazione di bevande o cibo direttamente al bancone, nel caso degli snack-bar.

Regole rigide anche sull’uso delle stoviglie, piatti, argenteria e cristalleria, che al termine di ogni pasto, dovranno essere lavati in lavastoviglie e disinfettati, anche se non utilizzati dal cliente. L’asciugatura, se fatta manualmente, sarà consentita solo con asciugamani di carta usa e getta.

Al termine di ogni pasto e prima di accogliere un nuovo cliente, il tavolo sarà sottoposto al cambio della tovaglia e occorrerà disinfettare le sedie.

E se dovessimo recarci in bagno? Ebbene, ci sono restrizioni anche lì. Anche i servizi igienici devono essere disinfettati ogni ora e l’accesso sarà limitato ad un massimo di 4 persone alla volta. Non saranno ammessi erogatori di flusso d’aria calda, ma forniti solo asciugamani di carta usa e getta.

Anche i fumatori dovranno seguire delle norme ben precise. Chiunque abbia voglia di accendere una sigaretta, dovrà farlo ad almeno 10 metri di distanza dal tavolo più vicino.

Penalizzate le famiglie con bambini, poiché le aree gioco adibite anche presso le strutture di ristorazione, resteranno chiuse secondo la disposizione governativa.

Il ristorante che seguirà tutte le misure imposte verrà considerato idoneo all’imminente riapertura ed otterrà un adesivo certificato dall’ente MTA – Malta Tourism Authority – il quale si occuperà di fare delle ispezioni casuali. Nel caso di violazione delle norme per 2 volte consecutive, l’esercizio sarà immediatamente chiuso.

A Malta ci sono circa 3mila 400 esercizi adibiti a ristorazione e si è consapevoli che ci si troverà all’interno di un contesto economico molto diverso: non sarà facile reintegrarsi di nuovo al normale business, ma più ci si avvicina ad un modelo di normalità, più possiamo ritornare alla realtà in cui vivevamo e alla quale ci eravamo abituati. In tutto ciò, il cibo è da sempre “un ingrediente” che unisce il popolo maltese e sedersi intorno ad un tavolo spesso offre una ricca fonte di connessione sociale. Ma per il momento, anche andare a mangiare un boccone, non sarà più così semplice. È il caso di dirlo.

Nella foto: un ristorante di Malta prima del Coronavirus

Valentina Contavalle