La Cgil di Paternò chiede “chiarezza ed evidenza pubblica” rispetto ai criteri usati per stilare la graduatoria per l’assegnazione e la distribuzione dei buoni spesa. E con una nota spiega che “già nelle scorse settimane l’allarme era stato lanciato dal sindacato che aveva raccolto segnali di insoddisfazione da parte degli utenti che avevano chiesto consulenza agli sportelli di servizio della Cgil”.
Sul caso intervengono Stefano Materia ed Ezio Messina, della Cgil di Catania e della Fp Cgil: “Purtroppo avevamo ragione – dicono all’unisono – . Il malcontento continua e in questa fase non possiamo fare finta che si tratti di un’ordinaria quanto fisiologica ‘insofferenza locale’. A Paternò tanti cittadini aventi diritto non sono ancora stati messi nella condizione di ricevere quanto dovuto. E si tratta di buoni per acquisto di beni di prima necessità”.
La Cgil vorrebbe avere conferma sulla eventuale disponibilità di fondi comunali, fondi dell’Ama (Azienda municipale acquedotto) e della fondazione Michelangelo Virgillito, “poiché se così fosse – aggiungono Materia e Messina- e considerate le preoccupazioni che vivono ancora tante famiglie, non si capisce perché non vengano immediatamente utilizzati”.
La Cgil chiede dunque al Comune di Paternó di avviare “i dovuti correttivi” senza “stravolgere la realtà con degli slogan ad effetto per cercare di recuperare credibilità – concludono i due sindacalisti- ma non c’è selfie che basti per fermare l’onda sempre più alta dello sconforto e del dissenso. Ci dispiace sentire ancora più forti le urla di rabbia di diversi cittadini che illusi da promesse, fino ad ora vane, sono costretti ad elemosinare loro diritto, i buoni spesa, davanti l’ingresso del Comune”.
Nella foto: il municipio di Paternò (Catania)
Redazione
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