“Cosa sta facendo il governo regionale per aiutare le persone con disabilità e con malattie croniche durante l’emergenza Covid?”. E’ una domanda che i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo (che sul tema presentato un’interpellanza all’Ars) e il capogruppo Giorgio Pasqua, pongono al governo della  Sicilia presieduto da Nello Musumeci. 

“Il panorama – dicono i due parlamentari regionali – non è incoraggiante: scuole chiuse, famiglie costrette a sopportare un carico maggiore per i propri figli, strutture assistenziali che hanno bisogno di prevenzione contro il contagio. In tutto questo, manca una strategia omogenea, a livello regionale, per il personale medico e gli operatori che supportano questa fascia debole della popolazione”.

“Nel testo della legge di stabilità regionale 2020/2022 attualmente in discussione – aggiungono – non c’è un solo intervento a favore delle persone con disabilità e alle loro famiglie e infatti il Fondo per i disabili gravi e gravissimi resta privo di risorse sufficienti”. 

Una denuncia pesante quella dei 5S, che aggiungono. “Assistiamo purtroppo in questa fase a una regressione per tanti bambini e ragazzi con disabilità, che non possono frequentare le scuole, attive solo online, con i diffusi problemi nella didattica accessibile a distanza e con i centri diurni per disabili chiusi”.

“I centri residenziali per disabili sono poi delle vere e proprie bombe ad orologeria, una situazione allarmante che continua ad essere sottovalutata, lasciando le persone con disabilità, le famiglie e gli operatori in balìa dell’emergenza sanitaria in corso. Tali strutture invece andrebbero equiparate alle strutture sanitarie e gestite con pari attenzione, fornendo dispositivi di sicurezza e tracciando una precisa strategia per medici, infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali, educatori, volontari e psicologi che supportano le persone con disabilità”. 

“Tra le varie richieste formulate nell’interpellanza – aggiungono i deputati – crediamo in particolare che sia necessario riprendere l’assistenza domiciliare, riaprire i centri diurni e individuare un percorso di accompagnamento per chi ha bisogni particolari”.

Inoltre – affermano Campo0 e Pasqua –  è necessario creare un fondo per sostenere il mondo associativo e il Terzo settore ad affrontare il post-emergenza e rimpinguare il capitolo relativo alle assicurazioni dei volontari”.

“Quanto alle residenze per disabili – concludono -, chiediamo di individuare i contagiati ed effettuare tamponi per utenti e operatori. Bisogna poi assicurare con urgenza ai genitori, specie se anziani, supporti domiciliari per gestire i figli con contagio o che non siano gestibili in famiglia, evitando così  ingressi negli ospedali, e che sia istituito un servizio di pronto Intervento sociale e socio-sanitario a livello di distretto socio-sanitario”.

Redazione