“I sanitari impegnati nella battaglia contro il coronavirus fanno turni estenuanti e spesso, provenendo da altre città rispetto agli ospedali dove stanno lavorando, devono affrontare ore di macchina o mezzi pubblici per tornare a casa con il rischio peraltro di poter contagiare i propri cari. E’ indispensabile che la Regione preveda a garantire alloggi in strutture alberghiere o altre strutture pubbliche nelle adiacenze delle strutture dove stanno prestando la loro encomiabile opera”. 

A chiederlo è la deputata della Regione Sicilia del Movimento 5 Stelle Stefania Campo, insieme ai colleghi pentastellati della Commissione Salute Antonio De Luca, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello e Salvatore Siragusa, che hanno depositato un’interpellanza rivolta al presidente della Regione e all’assessore regionale alla Salute, con la quale “si chiedono quali iniziative intenda adottare la Regione per garantire alloggi sia per il personale sanitario impegnato nell’emergenza sanitaria da Covid-19, sia per alcuni pazienti”. 

“Il Sistema degli Albergatori siciliani – spiega Campo – ha dato la disponibilità a mettere a disposizione le proprie strutture tramite convenzioni da stipulare con le Asp siciliane”. 

“La Regione – sottolinea il deputato Nuccio Di Paola – a questo punto incalzi le Aziende sanitarie ad accelerare questo iter per garantire anche l’isolamento dei pazienti paucisintomatici, senza necessità di ricovero, appena positivizzati a tampone o dimessi dall’ospedale in condizioni stabili ma ancora positivi, nonché ai pazienti in assenza di tampone nei quali è stata individuata la necessità clinica di un periodo di quarantena”. 

“Come dimostrano le cronache – aggiungono i deputati M5S – il personale sanitario è il più esposto al contagio, poiché per il momento non può contare su alcune garanzie fondamentali per la propria sicurezza, a causa della carenza di dispositivi di protezione individuale, di tamponi, della mancata e/o insufficiente igienizzazione e sanificazione ambientale. Molti sanitari, in questi giorni, stanno volutamente dormendo nelle proprie auto, in una sorta di quarantena volontaria extra-lavorativa che finora non ha precedenti in Italia, pur di non rientrare nelle proprie case. La Regione a questo punto, sebbene in maniera assolutamente tardiva, provveda a dare direttiva alle Asp di raccogliere le adesioni da parte del personale sanitario interessato e, una volta stabilito il numero, provvedere celermente a individuare le strutture”.

Redazione