Il coronavirus si porta anche il dottor Pippo Vasta, stimato medico di Belpasso (Catania) che questa sera ci ha lasciati, dopo diversi giorni in cui ha lottato fra la vita e la morte in un ospedale di Catania . Apprendiamo la notizia da facebook, da diversi suoi colleghi che l’hanno confermata nel corso delle ore e dal sindaco Daniele Motta che scrive: “Mi è appena giunta la terribile notizia della morte dell’amico Pippo Vasta. Alla famiglia porgo il mio personale cordoglio e quello di tutta l’Amministrazione Comunale. Pippo è stato il mio medico, un amico, un compagno di politica e ha rivestito il ruolo di consigliere e Presidente del Consiglio Comunale presso il nostro Comune. Belpasso oggi subisce una grave perdita”.

Con la morte di Pippo Vasta salgono a due le persone decedute nel comune etneo, a fronte degli attuali 12 contagiati di cui il sindaco stasera ha dato conferma. Una notizia che sta destando sgomento e commozione in paese per l’affetto dal quale il professionista è sempre stato circondato.

Belpasso subisce davvero una grave perdita, ha ragione il sindaco. Perché Pippo Vasta era una persona buona, disponibile, generosa, sempre portata al dialogo, oltre ad essere un ottimo medico. Ci scusino i lettori se usiamo queste parole, utilizzate di solito quando una persona ci lascia, ma per Pippo consentitemi di fare un’eccezione: sia per il segno indelebile che ha lasciato a Belpasso, sia perché ho avuto modo di conoscerlo a fondo in quanto ho avuto la fortuna di averlo come medico per tanti anni.

Pippo era il classico medico all’antica, un amico vero. Quando dovevo fare una visita lo chiamavo: “Pippo, quando posso avvicinare in ambulatorio?”. E lui, con quella voce flemmatica, fraterna e ironica, mi consigliava l’ora giusta per evitare la fila.

Era bello, finita la visita, trattenersi a parlare con lui. Sempre a bassa voce mi confidava il suo grande amore per Belpasso. Ogni volta un’idea, un sogno, un progetto.

Qualche volta, specie quando parlavamo di politica, non eravamo d’accordo, ma lui riusciva a disarmarmi sempre per il suo modo civile di porgersi, per quella disponibilità all’ascolto, per quell’umiltà di dirti “sono d’accordo” quando i nostri discorsi scivolavano sull’onestà, sull’amicizia e sul rispetto. Finiva sempre e comunque a risate per quella naturale e inimitabile ironia che lo caratterizzava.

Poco tempo fa mi ha detto: “Cercati un altro medico, dall’uno marzo sarò in pensione”. Poi il ricovero, arrivato come un fulmine a ciel sereno. Le notizie si rincorrevano ogni giorno: Pippo è in condizioni disperate, Pippo si sta riprendendo. Stasera la notizia che non avremmo mai voluto apprendere. Adesso è dura, caro Pippo, trovare un medico degno di te e un grande amico come te. 

Alla moglie, alle figlie Lucia e Alessandra, che abbiamo l’onore di annoverare fra i nostri collaboratori, questo giornale porge le più sentite condoglianze.

Nella foto: il dottor Pippo Vasta (immagine tratta dal profilo facebook di Moreno Pecorino Meli)

Luciano Mirone