“Siamo le tirocinanti e i tirocinanti della Regione Sicilia. Siamo stati selezionati a partire dal mese di settembre 2019 con la misura AVVISO 22 per svolgere i tirocini presso aziende ed enti della Regione Sicilia, per circa sei ore al giorno, per sei mesi. Abbiamo assunto un impegno e lo abbiamo rispettato ogni giorno. La Regione avrebbe dovuto pagarci, 500 euro al mese, ma questi soldi non sono mai arrivati, nemmeno un euro, a nessuno”.

E’ la protesta che i tirocinanti dell’Isola indirizzano al governatore della Sicilia Nello Musumeci, all’assessore regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, e al dirigente del dipartimento del Lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative. E nel contempo pubblicano sulla piattaforma change.org, una racconta di firme per sensibilizzare le autorità preposte a risolvere il problema, dato che “lo scorso 11 marzo – recita la missiva – la Regione ha comunicato che i tirocini sono stati sospesi”.

Gli autori della denuncia scrivono di essere stati “selezionati per svolgere i tirocini proprio a partire dalla nostra condizione di disoccupazione e assenza di alcun lavoro. Lo svolgimento dei tirocini aveva rappresentato una doppia speranza: quella di poter percepire un reddito nei sei mesi e quella di poter essere successivamente assunti dalle aziende”.

“Il mancato pagamento dei compensi dovuti – si legge nella lettera – da parte della Regione e la sospensione del tirocinio, rappresenta per centinaia di noi un dramma enorme, soprattutto in un momento nel quale appare impossibile trovare un lavoro”. Per questo, dicono, “esigiamo l’immediato pagamento delle mensilità di tirocinio svolto”.

“Vogliamo – scrivono – che i tirocini riprendano immediatamente, nelle modalità dello smart working e lavoro da casa, così come consentito dalla legge, in modo da non interrompere un percorso formativo già iniziato e in modo da consentire l’accesso al reddito per i tirocinanti. Appare incomprensibile che mentre tutti gli uffici siano aperti a modalità di lavoro a distanza, tutto il mondo della formazione continua a funzionare grazie ai supporti web, solo i tirocini si siano fermati con grave danno economico per i partecipanti”.

“L’emergenza sanitaria – spiegano i tirocinanti – ci coinvolge tutte e tutti, e ognuno di noi è pronto a fare la propria parte. Le Istituzioni devono facilitare, specialmente in questo momento, la vita delle persone, già stravolta dagli eventi. Abbiamo richieste di buon senso, facilissime da attuare. Ma non abbiamo tempo, si deve agire immediatamente, al fine di non sommare all’emergenza sanitaria una grave emergenza economica per le famiglie”.

Nella foto: la sede del Governo della Regione Sicilia

Barbara Contrafatto