Ma allora, i controlli sulle persone infette da Coronavirus sui treni provenienti dal Nord e diretti in Sicilia ci sono? Perché queste persone (centinaia, secondo quanto apprendiamo) sono state fatte partire? Perché i gruppi politici del Consiglio comunale di Catania – che a livello regionale, tranne quelli del M5S, fanno capo al governatore Musumeci, col quale, a rigor di logica, potrebbero dialogare per approfondire l’argomento, così come i 5S potrebbero fare col Governo nazionale – hanno diffuso un comunicato chiedendo il “blocco dei treni”, aggiungendo: “Non capire tutto ciò, inevitabilmente vorrà dire creare i presupposti per una strage e i responsabili non sarebbero solo coloro che salgono su quei treni ma soprattutto le Autorità che consapevolmente permettono loro di farlo”? I consiglieri catanesi parlano del rischio di “una strage”: noi nel titolo, riprendendo le loro parole, abbiamo scritto “rischio serio” per evitare allarmismi. Ma chiediamo alle Autorità di chiarire quel che veramente sta succedendo, perché su questo punto confessiamo di notare una certa confusione.

Ma andiamo con ordine.

Un’Ansa delle 19,06 dice: “Da stasera stop anche a treni notturni”. “Da stasera”. E sui treni partiti prima? Quindi si legge: “Lo comunica il Ministero delle infrastrutture e trasporti, alla luce del decreto firmato ieri dalla ministra delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, relativo alla riduzione dei treni ordinari a lunga percorrenza”. “Al fine di contrastare e contenere l’emergenza sanitaria da Coronavirus – prosegue la nota – il Mit sta progressivamente razionalizzando l’offerta in accordo con gli operatori sanitari, in considerazione del Dpcm dell’11 marzo”.

Sempre l’Ansa della stessa ore aggiunge: “Tutti i passeggeri partiti in treno da Milano e diretti verso le regioni del sud – 438 persone in tutto – sono stati controllati dalla Polizia Ferroviaria sia alla partenza sia una volta a destinazione. I poliziotti hanno verificato in partenza l’identità e le motivazioni del viaggio e tutti, dice la Polfer, “hanno dimostrato di avere una giusta motivazione. A destinazione i viaggiatori sono stati nuovamente controllati ed è stata anche rilevata la temperatura. Per i treni diretti in Sicilia, le verifiche sono scattate a Messina”. E’ sufficiente tutto questo?, ci chiediamo.

Alcune ore prima (13,53), sempre l’Ansa, aveva scritto: “Autocertificazione alla stazione ferroviaria di Villa San Giovanni (Reggio Calabria) da consegnare agli agenti della polfer, per i passeggeri che arrivano con treni dal Nord Italia”. Al che ci permettiamo di insistere: è sufficiente?

L’agenzia prosegue dicendo che ci saranno anche “i controlli con il termoscanner agli imbarcaderi di Messina, con obbligo di isolamento per eventuali casi sospetti”.

“Al momento (quindi nel pomeriggio, ndr.) tutto si svolge regolarmente. Nella Città dello Stretto – prosegue l’Ansa – sono impegnati nell’operazione polizia, carabinieri, guardia di finanza e guardia costiera. Maggiori controlli sugli arrivi in treno dal Nord Italia erano stati disposti stamane dal presidente della Regione Nello Musumeci, anche con il supporto delle Guardie Forestali che sono corpo armato regionale, a Messina”.

Senonché nel pomeriggio (15,27) alle redazioni dei giornali, come detto, è arrivato il seguente comunicato da parte di diversi gruppi del Consiglio comunale di Catania (stessa coalizione, tranne il M5S) del governatore siciliano Nello Musumeci.

Si legge: “In un documento unitario i consiglieri Comunali di Catania dei gruppi consiliari Diventerà Bellissima, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Grande Catania, In campo con Pogliese, Italia Viva, Movimento 5 stelle, MuovitItalia e Salvo Pogliese Sindaco-una scelta d’amore per Catania, chiedono ‘ulteriori misure restrittive nei confronti di coloro che continuano ad arrivare dal nord, vanificando i sacrifici di tutti i siciliani che stanno rispettando le prescrizioni. È necessario bloccare – si legge nel documento – definitivamente  l’ingresso in Sicilia, se necessario anche mediante lo stop dei treni e dei traghetti, nel rispetto delle regole e per la sicurezza della salute e adottare misure idonee a fermare il contagio, compreso urgenti iniziative per i necessari controlli sanitari sulle centinaia di passeggeri che stanno continuando ad arrivare dal Nord disponendo che il Dipartimento Regionale della Protezione Civile possa verificare la provenienza dei passeggeri e il loro stato di salute’.

“I consiglieri etnei – recita ancora il comunicato – richiedono inoltre ‘un intervento forte ed immediato del governo nazionale e regionale, e non solo nel rispetto dei siciliani che continuano a sacrificarsi rimanendo chiusi nelle proprie case, ma anche e soprattutto nel rispetto degli sforzi generosi  del personale sanitario che opera in condizione di urgenza ed emergenza, a cui va il ringraziamento del popolo siciliano che affronta con responsabilità le difficoltà e gli obblighi stabiliti. Non capire tutto ciò – proseguono i consiglieri comunali etnei – inevitabilmente vorrà dire creare i presupposti per una strage e i responsabili non sarebbero solo coloro che salgono su quei treni ma soprattutto le Autorità che consapevolmente permettono loro di farlo. Oggi è il tempo dell’unità, della solidarietà e delle scelte coraggiose, per il bene dei cittadini e della nostra intera Nazione”.

Luciano Mirone