A Santa Venerina (Catania) cinque persone positive al coronavirus. La notizia è ufficiale in quanto proviene direttamente dal sindaco Salvatore Greco che lo scrive sulla pagina facebook del Comune. “Il numero di soggetti positivi del nostro territorio sale purtroppo a cinque  – scrive Greco – , anche se è significativo precisare che queste persone appartengono a tre nuclei familiari”.

Tre di queste persone sono della stessa famiglia: marito, moglie e figlio. Il marito è un dipendente comunale in servizio all’ufficio protocollo ed è assente dal servizio per malattia dal cinque marzo. Gli altri sono una signora della frazione di Linera, che avrebbe contratto il virus durante un suo viaggio in Lombardia. Il marito della stessa, risultato negativo al tampone, è stato posto in quarantena a casa. La quinta è una signora che abita in uno stabile condominiale del centro cittadino. Il marito di quest’ultima è risultato negativo al tampone, sta bene e si trova in quarantena a casa.

Salvatore Greco, sindaco di Santa Venerina (Ct). Sopra: la piazza del paese

Secondo le notizie che circolano in paese, tre di essi sarebbero ricoverati negli ospedali di Catania, mentre la moglie e il figlio del dipendente comunale (che non presenterebbero sintomi gravi) sono stati trasferiti in una struttura ospedaliera di Agrigento.

Grande ansia e trepidazione in attesa che arrivi l’esito dei tamponi eseguiti due giorni fa su altre persone, le quali, essendo state a contatto con i contagiati, presentano sintomi assimilabili ad infezione da coronavirus. “Si attende ancora l’esito di alcuni tamponi eseguiti ieri – dice ancora il sindaco – : ritengo che lo avremo oggi. Altri tamponi saranno eseguiti su nostri concittadini tra oggi e domani. Costoro attendono il prelievo in isolamento nelle loro case”.

Il primo cittadino, attraverso i social, lancia un appello: “E’ importante capire che stiamo passando da una fase di diffusione territoriale a una fase in cui il virus arriva dentro le nostre famiglie, dentro la nostra rete di contatti. Non sono parole, sono dinamiche concrete di contagio! Per questa ragione, diventa ancora più importante ridurre, e, se possibile, azzerare i contatti. Il Presidente della Regione ha emesso una nuova ordinanza, la n° 6, che impone ulteriori restrizioni, ma noi dobbiamo fare ancora di più rispetto a quello che ci viene ordinato. Non c’è bisogno di andare a trovare i genitori, i parenti, gli amici, persino la fidanzata: è il momento di dimostrare che li vogliamo bene restando a casa”.

Una raccomandazione particolare per i familiari di persone anziane: “Devono essere pressoché azzerate le visite a case di riposo e simili”.

E ancora: “La situazione è difficile. Ci sono molte persone che stanno lavorando al massimo delle loro possibilità per il bene di tutti: sento ogni giorno, più volte, quasi tutto il giorno, medici di famiglia, forze dell’ordine, funzionari della sanità regionale, amministratori e forze lavoro comunali, volontari, i nostri concittadini che prestano servizio come medici e come infermieri negli ospedali catanesi, ma il lavoro di tutti loro, di tutti noi, non potrà mai bastare se restano persone, anche poche, che sottovalutano il problema e diventano mezzo di ulteriore contagio. Ricordiamoci che anche se stiamo bene, è probabile che stiamo trasportando il virus verso altri, amici, parenti, conoscenti, e questi a loro volta lo trasporteranno ancora, fino a passarlo a qualcuno in cui si manifesterà, e a qualcuno che non lo reggerà. Scusate la crudezza, ma di questo si tratta. Vi prego con tutto il cuore di restare a casa”.

Il sindaco, sempre ieri, ha scritto un altro post sui social per smentire la veridicità di informazioni contenute in  un audio registrato dalla segretaria di un medico di famiglia e circolato ieri attraverso whatsapp.

“Sicuramente la tensione di questi giorni – dichiara Greco – porta qualcuno a compiere gesti scriteriati le cui ripercussioni sono difficilmente controllabili. Devo sottolineare che le informazione contenute nell’audio sono in gran parte inesatte. Prego quindi tutti di considerarle complessivamente come non attendibili. Mi sforzo di filtrare e sintetizzare per voi le informazioni che giustamente attendete e puntualmente metto a disposizione sulla pagina FB del Comune e vi prego pertanto di considerare quella come unica fonte certa. Preciso che le comunicazioni che vi faccio si basano sul contatto con i medici di famiglia, con il dipartimento di prevenzione dell’Asp (Azienda Sanitaria Provinciale), con i carabinieri, con le famiglie dei soggetti coinvolti. Nessun altro, e ripeto NESSUNO, può contare sulla stessa rete di dati certi e quindi NESSUNO, per il bene di tutti, si deve permettere di diffondere, con qualunque mezzo, informazioni in modo tanto imprudente”.
Ed infine ha ammonito: “Spero di non dover tornare sull’argomento, anche perché si tratta di una fattispecie che configura ampiamente reati penali: e come vorrei che nessuno si ammalasse, vorrei anche che nessuno dovesse cercarsi un buon avvocato”

Rosalba Mazza