Periodo di quarantena obbligatoria (14 giorni) per tutti i residenti arrivati a Malta nei giorni scorsi, indipendentemente dal Paese dal quale provengono. Chiunque venisse sorpreso a violare il decreto dovrà pagare una multa di mille Euro da applicare su base giornaliera, con possibilità di versarne 14mila in caso di violazione recidiva. Sanzione più aspra per chi proviene da Paesi non appartenenti alla Comunità Europea, che qualora non rispettasse la quarantena correrebbe il rischio di immediata espulsione. Maggiori divieti anche per il trasporto pubblico: sui bus verrà consentito un numero di passeggeri pari ai posti a sedere, mentre presso il Palazzo di giustizia sono sospese anche le udienze.

L’interno di un autobus a Malta. Sopra: file davanti ai supermercati

Ora che, in pochi giorni, si sono superati i 18 casi di positività al Coronavirus (notizia di stamattina), a Malta le restrizioni del governo cominciano a diventare severe, anche perché, come è stato detto dalle autorità sanitarie, le strutture ospedaliere dell’Isola non riuscirebbero a far fronte ad eventuali pandemie.

Ecco allora che cambia anche il linguaggio, certamente più duro di quello usato dei giorni scorsi, quando, per evitare contraccolpi economici, si consentivano gli assembramenti sia all’aperto che al chiuso, purché ad un numero limitato di persone: “Tutte le persone arrivate a Malta negli ultimi giorni – queste le nuove disposizioni – sono stati identificate dal corpo di polizia maltese che assieme ad operatori sanitari specializzati accerterà, recandosi presso le relative residenze, dell’effettivo rispetto della quarantena, nonché dello stato di salute di ognuno”. Una terminologia perentoria, che non ammette discussioni.

“Non giocheremo con la salute pubblica”: il Primo Ministro Robert Abela va giù duro, ribadendo ancora una volta quanto la situazione sia strettamente monitorata e sotto controllo, rassicurando che chi è risultato positivo al Coronavirus “non corre alcun pericolo di vita” e facendo appello ad “un senso di responsabilità pubblica, ora più che mai”, esortando in particolare i genitori ad “una maggiore salvaguardia dei propri figli, specialmente se piccoli”.

Per ovviare al sovraffollamento dei supermercati, presi d’assalto nelle ultime ore, con violazione delle precedenti disposizioni sugli assembramenti, il governo maltese sta lavorando per l’istituzione di nuove norme finalizzate a limitare gli ingressi per gli acquisti.

Sembra davvero lontana perfino la settimana scorsa, quando Malta non aveva ancora registrato alcun contagio. Allora si era semplicemente osservatori di ciò che stava accadendo nel resto del mondo, sebbene non si fosse indifferenti alle notizie che provenivano dall’intero pianeta. Ora, alla conferma del primo caso, registrato solo sabato scorso, la preoccupazione si è moltiplicata. Come confermato dalle autorità sanitarie e governative, “sono state prese misure drastiche, e continueranno ad esserne prese, se necessario, ben più estreme, per cercare di contenerne la diffusione del virus”.

Valentina Contavalle