Il primo caso di Coronavirus a Malta riguarda una ragazza italiana di 12 anni, inizialmente tenuta in auto isolamento dai genitori, e ora ricoverata all’ospedale Mater Dei, nel reparto malattie infettive. A darne notizia il Ministro della Salute, Chris Fearne. Neanche le restrizioni portuali ed aeroportuali, e gli screening termici “a tappeto” agli arrivi hanno fermato il Covid-19.

La ragazza era tornata sull’isola assieme alla famiglia lo scorso martedì, dopo un periodo trascorso in vacanza in Trentino, con un volo proveniente da Roma Fiumicino. Sentendosi poco bene, lo scorso giovedì 5 marzo, e presentando i sintomi del COVID-19, i genitori, allertati, hanno deciso di tenerla in isolamento presso il proprio domicilio. Attualmente, anche i genitori della ragazza si trovano in isolamento precauzionale, pur risultando entrambi negativi al CoronaVirus.

Secondo le autorità sanitarie, sembra che la ragazza non abbia frequentato la scuola dopo il suo ritorno a Malta, presupponendo un ridotto contatto con il mondo esterno. Resta comunque il fatto che la ragazza è stata a contatto con altri passeggeri sbarcati sull’isola.

Nel corso della conferenza stampa, le autorità sanitarie maltesi hanno riferito che è stato preparato un piano per far fronte a quest’emergenza che attanaglia l’Europa. Secondo il Ministro alla Sanità non è prevista al momento la misura estrema di sospendere i viaggi aerei o per nave dall’Italia o da altre zone a rischio: l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non ha ancora dato questa disposizione per l’isola. Le autorità inoltre, raccomandando la calma, istituendo un sito “covid19malta.info” ed una linea telefonica (111), per offrire a ciascun abitante dell’isola le dovute informazioni.

Allo stato delle cose, l’allerta si alza ai massimi livelli: le persone in arrivo da zone considerate “a rischio”, tra cui l’Italia, sono sollecitate “a mettersi in auto isolamento preventivo per un periodo di  14 giorni; qualora chiunque manifestasse sintomi associabili al COVID-19, è  pregato di allertare le autorità sanitarie o il numero per le emergenze internazionale, 112”.

Tre le misure previste dalle autorità, l’istituzione di un reparto di terapia intensiva d’emergenza presso l’ospedale Mater Dei con 12 posti letto a disposizione. Il Ministro della Sanità ha inoltre confermato l’immediato allestimento di una una struttura di emergenza presso l’ospedale Paul Boffa, nel distretto di Floriana. Uno stock di ulteriori 32mila mascherine per uso medico è già in arrivo.

Fino a questa mattina, Malta era l’unico Paese europeo ad essere ancora indenne dall’epidemia, assieme a Cipro e alla Bulgaria. Gli italiani residenti nell’Isola hanno vissuto per giorni, in una sorta di “doppia dimensione”, divisi  tra le drastiche misure decise in Italia – con le notizie provenienti da “casa”, che si susseguono martellanti e, giorno dopo giorno, sempre più drammatiche – e  la normalità apparente nella terra maltese, dove si sono continuate regolarmente le attività didattiche, hanno avuto luogo anche eventi culturali, manifestazioni sportive, proteste politiche, attività turistiche e quelle, instancabili, dell’edilizia.

A molti degli italiani presenti sull’isola pareva poco plausibile che non si fosse ancora registrato alcun caso, con la grande mole di turisti e il continuo andirivieni dall’estero. A fine febbraio i portuali avevano già protestato per l’arrivo di merci provenienti dall’Italia, senza una reale garanzia sulla loro sicurezza, fino a che ieri, su pressione dell’ordine dei medici, il Governo ha deciso di non fare attraccare al porto di Valletta la nave da crociera Msc Opera, con più di 2mila persone a bordo, tra cui un passeggero di nazionalità austriaca – risultato positivo al Covid-19 –  rimpatriato il 28 febbraio.

Il Presidente dell’Ordine dei medici di Malta, Martin Balzan, ha dichiarato al quotidiano  nazionale MaltaToday l’incapacità per il Paese di gestire un’epidemia di questa portata, naturalmente “a causa della struttura ospedaliera non sufficientemente grande per ospitare un gran numero di pazienti”, che la porterebbero inevitabilmente al collasso.

Una visione pessimistica ma reale, che ha portato una seria proccupazione in tutta l’isola, che fino  a poche ore fa sembrava mostrarsi totalmente “immune”nei confronti del CoronaVirus. Un allarmismo che nei giorni scorsi ha colpito in primis i supermercati. Eppure si prospettano due ipotetici scenari: uno stato generale votato alla tragedia, che scatenerebbe un default quasi immediato per l’economia in galoppante ascesa, ma pur sempre piccola, dell’isola di Malta, o una situazione diametralmente opposta a quella italiana, traducendosi in tranquillità, minimizzando il problema, dati i troppi interessi economici, nonché politici, che mandano avanti la nazione più piccola dell’Unione europea.

Nella foto: panorama di La Valletta, capitale di Malta

Valentina Contavalle