“Una delle emergenze nazionali, di cui abbiamo parlato col presidente Gianfranco Miccichè, prendendo un caffè, è la burocrazia: solo nella sovrintendenza di Palermo sono ferme 18mila pratiche, sbloccarle significherebbe creare lavoro”. Così Matteo Salvini in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni. “La Lega sarà presente alle prossime elezioni: da Enna ad Agrigento, da Marsala a Milazzo. Ci rivedremo presto nelle prossime settimane in Sicilia”, ha detto.

Per il leader della Lega “avere abolito le Province sulla carta e averle svuotate di uomini e denari è stata una sciocchezza tremenda. Un Paese serio riconoscerebbe l’errore di quel genio di Renzi. La mia visita in Sicilia mi conferma questa idea, che per ora è solo della Lega”.

“In passato mi ha dato anche dello stronzo, ma io non porto rancore a Gianfranco Miccichè: lo ringrazio per l’accoglienza e la visita a Palazzo dei Normanni” ha detto Salvini che ha ricevuto dal presidente dell’Ars una riproduzione della testa di santa Rosalia in fibra di mais di colore rosa, mentre il direttore della Federico II gli ha regalato la copia di uno dei due leoni marmorei del XII secolo.

Circa 400 persone ieri sera hanno partecipato alla cena di gala all’Astoria Palace di Palermo con il leader della Lega che poi è andato a letto alle 4 del mattino. Seduti al tavolo centrale con l’ex vice premier il senatore Stefano Candiani e i 4 sindaci della Lega Matteo Francilia di Furci Siculo, Francesco Di Giorgi di Chiusa Sclafani, Anastasio Carrà di Motta Sant’Anastasia e quello di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo. Antipasti con patatine, arancinette, pizzette e sfincionelli, il primo casarecce al caviale di melanzane con frappé di basilico e mandorle tostate, carrè di vitello al Florio e patate parmentier e per dolce cassata siciliana.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, con il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Sopra: uno dei lenzuoli appesi ai balconi di Palermo per protestare contro Salvini

Questo il resoconto di quanto accaduto all’Assemblea regionale siciliana, secondo l’Ansa. A Palermo invece – sempre secondo l’agenzia giornalistica – l’aria nei confronti del leader leghista era completamente diversa. Vediamo cosa è successo.

Una folla si è radunata nella piazza Mediterraneo del mercato storico di Ballarò, a Palermo, per contestare Matteo Salvini. Non è ancora certo però se il leader della Lega, che sta incontrando in forma privata il governatore Nello Musumeci, si recherà al mercato come da programma. La gente, che ha riempito la piazza già intorno alle 14, mostra striscioni e manifesti contro Salvini.

“Apprendo che il senatore Salvini sarà oggi pomeriggio nel quartiere di Ballarò. Non mi sorprende che abbia deciso di andare in un orario in cui i negozi del mercato storico saranno per lo più chiusi. Se fosse andato in altro momento avrebbe dovuto spiegare ai negozianti perché il suo partito in Consiglio comunale ha votato contro i provvedimenti proposti dalla Giunta per la copertura del mercato storico e per la realizzazione di alloggi popolari. Se fosse andato in altro momento, avrebbe dovuto spiegare ai commercianti e ai residenti perché i rappresentanti della Lega a Palermo hanno definito Ballarò come un ‘quartiere laboratorio per l’integrazione della criminalità'”. Lo dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, commentando la visita del leader della Lega a Palermo.

“La sua passeggiata in solitaria o accompagnato dalla solita claque – aggiunge – appare quindi per quella che è: una mera provocazione. Ma sarà comunque per lui un’esperienza utile: gli permetterà di toccare con mano una realtà che sta costruendo il proprio futuro, nonostante i voti contrari della Lega, partendo dalle proprie tradizioni e dalla propria cultura, dal rifiuto di ogni illegalità e dal rispetto di tutti i diritti, dall’incontro e dall’accoglienza, dalla partecipazione diretta dei cittadini, di tutti i cittadini del quartiere e della città”.

Redazione