Quartieri di Catania ormai nelle mani di Cosa nostra che controlla capillarmente il traffico di droga attraverso persone insospettabili che a volte coinvolgono nel turpe commercio anche i propri familiari (compresi i figli di pochi anni). In due separate operazioni i Carabinieri hanno messo le mani su una rete di spacciatori di cocaina e di marijuana.   

Antonino Agatino Guglielmino

Nel primo caso sono stati i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa, con il supporto dei colleghi del Nucleo Cinofili di Nicolosi, ad arrestare nella flagranza i coniugi Antonio GUGLIELMINO e Laura BOCCACCINI, rispettivamente di anni 43 e 39, nonché il loro figlio 18enne, ritenuti responsabili di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

A seguito di una prolungata attività investigativa che faceva convergere l’attenzione dei militari su un intero nucleo familiare abitante nella zona B del  popoloso quartiere Villaggio Sant’Agata, questi riuscivano ad entrare all’interno dello stabile.  Nell’attesa della perquisizione, il figlio maggiorenne della coppia aveva cercato di entrare nella stanza da letto matrimoniale per “prendere una sigaretta”, cosa che gli veniva impedita dai militari che, poi, avrebbero compreso il suo reale intento.

La ricerca effettuata dai carabinieri ha dato immediatamente i suoi frutti: in cucina venivano trovati due “pizzini” con l’annotazione di conteggi, espressi in grammi ed in somme di denaro, nonché una scheda telefonica sporca di “polvere bianca”. Ma la sorpresa più consistente si trovava proprio in quella stanza dove il figlio voleva poco prima entrare: sul ripiano del mobile veniva rinvenuta della polvere bianca e, nel primo cassetto già aperto, una busta con 500 grammi di cocaina solida ed in polvere, un bilancino ed una forbice “sporchi” della sostanza stupefacente, nonché un rotolo di alluminio per la preparazione delle circa 3.000 dosi che si sarebbero potute confezionare, per un valore approssimativo di 100.000 euro. Il 43enne è stato tradotto nel carcere di Catania Piazza Lanza, la moglie posta agli arresti domiciliari, mentre il figlio, così come disposto dal magistrato di turno è stato rimesso in libertà in attesa di giudizio.

Il secondo caso si è svolto nel quartiere San Giorgio del capoluogo etneo, dove un pusher, Concetto Di Maggio, 59 anni, protetto dalle telecamere, è finito in manette ad opera dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale che lo hanno arrestato nella flagranza, ritenendolo responsabile di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Per proteggere la propria “attività” in via Dei Platani aveva installato, servendosi dei pali della pubblica illuminazione, diverse telecamere che trasmettevano giorno e notte le immagini nella sua sala di regia da dove, oltre a controllare l’andirivieni di clienti, avrebbe potuto tutelarsi dalle spiacevoli intrusioni delle forze dell’ordine.

Stratagemma reso vano dall’azione fulminea degli equipaggi delle gazzelle i quali, approfittando di una sortita esterna dell’uomo per consegnare la droga ad un acquirente, lo hanno bloccato per poi fare irruzione nell’immobile.  Luogo in cui, previa perquisizione, hanno rinvenuto e sequestrato: 120 grammi di marijuana; 250 euro in contanti, provento dell’attività illecita; nonché l’intero sistema di videosorveglianza. L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato associato al carcere di Catania Piazza Lanza.

Barbara Contrafatto