A Viagrande (Catania) il reddito di cittadinanza (Rdc) lo percepisce perfino un mafioso in libertà vigilata, che ha collezionato pure una serie di condanne definitive per associazione per delinquere di tipo mafioso. Almeno secondo i carabinieri della Stazione che hanno denunciato 14 persone, fra cui 6 donne, tutte di nazionalità italiana ad eccezione di un extracomunitario di origini cingalesi, poiché ritenute responsabili di indebito percepimento del reddito di cittadinanza, falsità in scrittura privata e truffa aggravata.
Il quadro dei militari dell’Arma non è dei migliori, anzi si può dire che Viagrande – da questo punto di vista – rappresenta la piccola metafora di una forma moderna dell’arte di arrangiarsi. Come? Secondo i carabinieri attraverso il reddito di cittadinanza. I militari, nel quadro di un piano di controllo e tutela delle pubbliche risorse, hanno verificato che nell’ambito di quel comune sussistono ben 245 percettori del cosiddetto Rdc. Il dato ha imposto un accertamento per verificare eventuali abusi che “purtroppo – secondo quanto scrivono i carabinieri – sono stati riscontrati nella stragrande maggioranza dei casi analizzati.
Dopo un’attenta indagine portata avanti attraverso l’Inps, l’Arma ha scoperto “una prassi ormai generalizzata dell’alterazione dei dati inerenti lo stato civile, in particolare per quanto concerne la composizione del proprio nucleo familiare, nel quale, in certi casi ci sono mogli senza mariti o madri che dimenticano i figli”.
Nello specifico i militari hanno verificato come “la gran parte dei percettori risultassero falsamente dei single, ovviamente per non cumulare i redditi degli altri appartenenti del nucleo familiare, così da poter godere del beneficio ed anche nella maggiore quantificazione possibile”.
Emblematico il caso di una giovane donna che, recatasi in caserma per denunciare lo smarrimento della tessera del reddito di cittadinanza ha attirato l’attenzione dei militari, i quali sapevano benissimo che la stessa convivesse con un ricco imprenditore in una lussuosissima villa.
Ma c’è anche chi ha dichiarato di vivere a Viagrande, pur non essendo iscritto all’anagrafe del comune oppure chi, invece, ne è stato cancellato per irreperibilità.
C’è anche quella signora che, separatasi dal marito, comunque all’anagrafe con lei residente, percepisce 800 euro mensili di assegno di mantenimento da quest’ultimo, risultando anche essere assegnataria della casa familiare.
Insomma, sotto gli occhi dei militari si sono presentate le motivazioni più strane ma, sicuramente, spicca all’attenzione quel signore che, tuttora in libertà vigilata, vanta nel suo palmares condanne definitive per associazione per delinquere di tipo mafioso.
Nella foto: la Stazione dei Carabinieri di Viagrande (Catania)
Barbara Contrafatto
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