E’ giovane, è forte, è di Paternò (Catania), e commette uno dei reati più squallidi che le cronache, di solito, impaginano su taglio basso, perché il fatto – l’aggressione ad un vecchietto per derubargli la misera pensione di 400 Euro – non fa notizia. E in effetti, se confrontata con le tante vicende di casa nostra, una storia del genere passa presto nel dimenticatoio. Ma se una situazione come questa la vediamo dal lato del povero signore, ecco che tutto assume un significato diverso: basta leggere il comunicato dei Carabinieri per capire che lo stato d’animo della vittima è la vera “notizia” di questa vicenda.

Tutto si svolgeva lo scorso 4 novembre, ma ieri i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania, hanno arrestato il trentanovenne Salvatore MESSINA, residente a Paternò, per il reato di rapina aggravata.

Le indagini erano state immediatamente attivate a seguito di una rapina ai danni di un ottantenne, il quale, quel pomeriggio si era recato presso l’ufficio postale di via Teatro per prelevare quei quattro soldi pensione che lo Stato gli dà. Espletata l’operazione, saliva sulla propria auto, percorreva il tratto fino a casa sua, posteggiava la macchina in garage e si incamminava verso l’abitazione.

Improvvisamente un tizio col volto travisato gli intimava con tono minaccioso di consegnargli i soldi appena prelevati. Il vecchietto, nel tentativo di tutelare i propri esigui averi o più semplicemente perché emozionato, non riusciva neanche a comprendere il significato di quelle parole, tergiversando all’ordine perentorio dello sconosciuto e provocandone la reazione.  Il malvivente a quel punto passava dalle parole ai fatti, aggredendo il pensionato: dopo avergli strappato la tasca dei pantaloni, gli sottraeva i 400 Euro appena prelevati, dandosi poi alla fuga.

La ricostruzione dei fatti, eseguita attraverso i sistemi di video sorveglianza ed ad una serie di accertamenti investigativi, portava gli inquirenti ad individuare come autore della rapina  Salvatore MESSINA, soggetto con dei precedenti penali a carico e al momento del fermo agli arresti domiciliari per altra causa.

Tanti e tali elementi investigativi corroboravano il quadro accusatorio a carico del soggetto, determinando la richiesta della Procura della Repubblica di Catania, accolta dal Gip,  dell’emissione di un gravoso provvedimento cautelare, a seguito della cui esecuzione, MESSINA è stato tradotto nel carcere catanese di Piazza Lanza.

Barbara Contrafatto