Cento artisti il prossimo 3 febbraio, alle 17:30 (ingresso fino alle 17:15), calcheranno il palcoscenico del Teatro “Sangiorgi” di Catania per “Agata, Vergine e Martire” un dramma sacro di Pino Pesce, docente di Materie Letterarie, régisseur e critico teatrale che da circa 5 anni va sperimentando un teatro multimediale sempre accolto entusiasticamente dal pubblico e dalla critica. La sacra rappresentazione è stata prodotta dal Comitato ai Festeggiamenti a Sant’Agata.

SantAgata, dipinto di Guido Cagnacci

“Una messa in scena – dice il prof. Pesce – calata sulla carta come rappresentazione di piazza per far rivivere certe esperienze di teatro di strada sperimentate alla fine del secolo scorso. Oggi questa rappresentazione, di concerto col Comitato della festa, si è deciso di proporla in un teatro”.

Il regista incentra la vicenda fra “reinterpretazione medievale ed attualità in chiave sperimentale” e incornicia “il tempo della storia del dramma fra due estremi: quello del poeta Mario Rapisardi e quello dell’Inno popolare a Sant’Agata di Licciardello”.

“La forza espressiva e suggestiva di un narratore – puntualizza l’autore – fonde la storia e la leggenda che, in qualche tratto, viene  interrotta da scene sulla vita di Agata: l’età infantile, l’adolescenza, la giovinezza, incentrata nella decisione della giovane di promettersi a Dio. Da qui la persecuzione cristiana dell’imperatore Decio (rappresentato, a Catania, dal proconsole Quinziano), il quale non potendola possedere, condanna la Vergine al carcere prima e al martirio dopo”.

“Da catanese – spiega Verdiana Barbagallo – indossare le vesti della nostra Santa Patrona è un onore ed un’emozione grandissima. Sono entusiasta di questo ruolo; ho scavato sul testo ed analizzato il significato di ogni parola, di ogni virgola, fino a diventare un tutt’uno con esso. È già una responsabilità interpretare grandi personaggi, ma lo è ancor di più se si tratta di santi. Prima di essere santa, Agata è stata una persona umana, dotata di carne e di spirito. Agata è purezza, coraggio e sacrificio e, con la mia interpretazione, spero di poterle rendere giustizia”.

La locandina del dramma di Pino Pesce

“Insieme ai miei colleghi, amici attori, tra cui il maestro Pasquale Platania e Giuseppe Parisi, ed al regista ed autore Pino Pesce – seguita la protagonista del dramma –  stiamo lavorando con impegno per la buona riuscita dell’opera. Il testo è forte, incalzante e travolgente. La data scelta non è un caso: il 3 febbraio cade proprio al centro delle giornate che trasformano la nostra città in un grumo di passione. Il Sangiorgi, teatro che trasuda storia ed emozioni, sarà la nostra casa per l’imminente evento”.

In scena: Verdiana Barbagallo (Agata), Giuseppe Parisi (Quinziano), Pasquale Platania (Narratore), Nino Spitaleri (Vecchio e Mario Rapisardi), Jakov Greebe (San Michele Arcangelo), Gabriele Ricca (Lucifero), Tania Marino (mamma di Agata), Laura Miano (danzatrice); e poi: Rasheed Bello, Luca Sinatra, Salvo Gambino, Pippo Ragonesi, Jonathan Barbagallo, Aurora Guglielmino, Giulia Blanciforti, Lorena Lattuca, Martina Trovato, Gabriela Contarino, Chiara Apa, Rossella Motta, Giulia Pagliaro, Federica Longo, Federica Longo, Maria Nicosia, Alessandra Di Mauro, Pia Lattuca, Paolo Messina, Rebeca Vacaroiu, Noemi Fiammingo, Agnese Platania, Alessia Arena, Alessia Putrino, Chiara Motta, Martina Zenta, Giordana Aiello, Andrea Guglielmino, Paolo Messina, Antonio Nicosia, Antonio Rosa, Cristiano Coco, Ginevra Ferlito.

La pièce dà una particolare rilevanza alla musica sacra, che avrà in scena l’acclamato Coro Lirico Siciliano, diretto da Francesco Costa, e la Schola cantorum della Scuola Media “Q. Majorana” diretta da Norma Viscusi; mentre sarà guidata coreograficamente da Alfio Barbagallo. Gli abiti sono stati curati da Liliana Nigro; il trucco dall’Educational Center di Motta Sant’Anastasia. Presenterà lo spettacolo Lella Battiato Majorana.

I Tecnici sono del Teatro Massimo Bellini di Catania; il service audio e gli effetti speciali della Ditta De Luca; i video della zoomfilmmakers, l’accoglienza degli studenti dell’l’Istituto Statale Alberghiero “K. Wojtyla” di Catania.

Redazione