“L’attacco a Teresa Bellanova non è solo disgustoso. È anche, più banalmente, incredibilmente falso. Tutti con te, Teresa”. Lo scrive su Twitter Matteo Renzi in merito alla polemica lanciata da Barbara Lezzi dei 5 Stelle sui fondi spostati dall’emergenza Xylella ai gruppi di azione locale.

La ministra delle Politiche Agricole, intervenuta a ’24 Mattino’ di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24, è intervenuta sul caso: “Se solo questi signori leggessero le cose che hanno autorizzato. Bastava leggere prima di decidere” ha detto Bellanova.

“Le cose sui gal erano inserite nelle norme che erano state scritte dal governo precedente. Io come ho dichiarato in tutte le occasioni, non sono arrivata lì per rivoltare come un calzino il ministero. Sono arrivata – ha aggiunto – lì per prendere tanti punti che erano bloccati e quelli dove non c’era contrarietà di impostazione, di portarli avanti. La questione dei Gal e la questione dei dissesti erano inseriti nelle norme che erano state scritte dal Governo precedente, del quale la signora Lezzi ne faceva parte. Ma purtroppo lei non aveva l’abitudine di leggere le carte”.

Poi, in un post su Facebook, ha scritto: “Sulla Xylella dire bugie è uno sport nazionale. Quelle delle ultime ore non le posso tollerare. A chi oggi continua a fare polemica dico di studiare bene prima di parlare”.

“1. Il piano Centinaio. C’è un piano di febbraio 2019, firmato dal Ministro Centinaio e frutto di un lungo lavoro tecnico (http://bit.ly/PianoCentinaio). In quel piano tra le varie attività ci sono già i fondi, messi allora dalla regione, per le azioni sviluppate attraverso i Gal o sono richiamati gli investimenti nazionali nei contratti di distretto, dove si cofinanziano le proposte fatte da agricoltori e aziende agroalimentari che investono nel territorio”, scrive Bellanova.

“2. Non esiste – puntualizza – nessun piano Gentiloni. Nella legge di bilancio 2018 e in quella 2019 sono stati stanziati 14 milioni di euro per finanziare contratti di distretto nell’area della Xylella. I soldi non vanno al distretto, vanno a imprese che investono e ricevono un cofinanziamento. Il decreto attuativo è del luglio 2019”.

Bellanova passa al terzo punto: “Il piano da 300 milioni di euro. Il piano presentato ora riprende buona parte di quel lavoro e suddivide sulle azioni del piano Centinaio le risorse arrivate con il decreto emergenze agricole convertito in legge a maggio 2019. La misura attuata dai Gal è previsto venga gestita dalla Regione Puglia che decide procedure d’accesso, entità degli aiuti, soggetti beneficiari, criteri di erogazione del contributo”.

“4. Nessuna distrazione di fondi, piuttosto una distrazione di intelligenze. Chi ancora parla di distrazione di fondi offende non tanto me, ma il buon senso. E ne risponderà nelle sedi opportune”, scrive ancora Bellanova”.

“5. Ascolto con gli agricoltori e le loro organizzazioni. Sono assolutamente interessata – assicura – a proseguire l’ascolto con le organizzazioni agricole e gli agricoltori. Il piano deve aiutare loro a risollevarsi e ripartire. Ed è così vero che ho voluto che in ogni articolo del piano fosse specificato che la destinazione delle risorse può essere rivista in base alle reali richieste degli agricoltori. Non chiedono i fondi per una misura? Viene modificata a favore di altro. Non abbiamo scritto un testo sulla pietra, ma un decreto che deve servire a rilanciare le attività agricole a partire dall’olivicoltura”.

“6. No speculazioni sulla pelle degli agricoltori. Se c’è qualcuno che vuole attaccare me per tornare ad avere 5 minuti di notorietà non lo faccia sulle spalle degli agricoltori. Se c’è qualcuno che vuole cambiare partito e gioca di sponda con la Lega lo dica apertamente. Non usi mezzucci”, dice la ministra.

Ultimo punto, la scienza. “Abbiamo bisogno di coordinare e rafforzare tutti gli sforzi per la ricerca. Una ricerca mirata a dare risposte e futuro agli agricoltori e non fine a stessa. Gli abbracci agli alberi e il negazionismo non hanno aiutato nessuno. Aver individuato due tipologie di olivo resistenti invece consente oggi di procedere con i reimpianti. Se c’è qualcuno che pensa che io abbia paura di andare in aula in Parlamento a spiegare tutto questo vuol dire che non mi conosce. C’è tantissimo lavoro da fare, concentriamoci su quello. Le polemiche non aiutano gli agricoltori salentini e non fermano la Xylella. I 300 milioni di euro del Piano di rigenerazione servono per risarcire gli agricoltori danneggiati e dare nuova vita al territorio. E per questo verranno spesi, con la massima trasparenza per ogni centesimo che sarà utilizzato”.

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