“E’ stato trovato l’accordo: le soluzioni normative individuate saranno utili alla Regione Sicilia per ripianare il disavanzo di amministrazione, e le quote di disavanzo non recuperate, in un periodo di 10 anni”.
Così il Sottosegretario al Ministero dell’Economia Alessio Villarosa a proposito del provvedimento all’ordine del giorno del Cdm. “Non ritengo sia un ragionamento di buon senso quello di pensare che tutti i problemi strutturali della Regione Siciliana, quali la responsabilità nella gestione dei bilanci regionali, debbano alla fine ricadere sui lavoratori e sugli enti locali, che ne pagherebbero le conseguenze”, sottolinea Villarosa che ringrazia il ministro Francesco Boccia per la disponibilità. E aggiunge: “Non oso neanche immaginare senza questa norma quali conseguenze disastrose potrebbero verificarsi in futuro anche sul bilancio dello Stato Italiano. Sono veramente soddisfatto dell’obiettivo raggiunto per per la Sicilia e per l’Italia”.

“Grazie alla norma del governo Conte bis, che consente di spalmare il disavanzo 2018 in 10 anni, la Regione è salva da sicuro default. Non possiamo fare a meno, assieme a tutti i siciliani, di tirare un grosso sospiro di sollievo, ma ora la Regione non ha più scuse, deve iniziare quel cammino virtuoso che chiediamo da sempre e consenta di ridurre il disavanzo già dal prossimo anno”.

Lo affermano i deputati del Movimento 5 stelle all’Ars che con una mini delegazione (composta dai deputati della commissione Bilancio di Palazzo dei Normanni, Luigi Sunseri e Sergio Tancredi) i hanno incontrato, insieme al viceministro delle infrastrutture e trasporti Giancarlo Cancelleri, il premier Conte a Roma per perorare la causa Sicilia.

Ieri pomeriggio – si legge in una nota diffusa dal M5S -, presso il Ministero degli affari regionali si è svolto un incontro fra il Ministro Boccia, il presidente della Regione Musumeci e il viceministro Cancelleri che ha permesso di trovare l’intesa politica per poter portare a termine il salvataggio della Sicilia.

“Siamo soddisfatti  – afferma la delegazione – del risultato raggiunto anche grazie al nostro contributo: La Regione ora sarà costretta a fare con serietà e col massimo impegno i compiti a casa previsti dalla norma, e cioè, predisporre una serie di riforme che riducano il disavanzo, ma deve muoversi in fretta. Entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo, varato ieri, la regione dovrà sottoscrivere un accordo con lo Stato contenente specifici impegni di rientro del disavanzo, altrimenti la spalmatura dovrà essere contenuta in soli tre anni”.

Nella foto: la sede dell’Assemblea regionale siciliana

Redazione