Nel primo pomeriggio di ieri, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Catania, su richiesta di questo Ufficio, nei confronti di Antonino Marano, 75enne di Riposto (Ct), noto come “il killer delle carceri”, sottoposto ad indagini per il reato di concorso in omicidio, con l’aggravante di aver agito con premeditazione e con crudeltà. A Marano viene contestato di essere tra gli autori dell’omicidio di Dario Chiappone, classe 1989, il cui cadavere venne rinvenuto a Riposto il 31 ottobre 2016.

La misura cautelare costituisce lo sviluppo delle indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania, delegate ai Carabinieri ed avviate dopo l’arresto dello stesso Marano, avvenuto lo scorso 24 maggio a Santa Venerina (Ct, per detenzione e porto illegale di arma da sparo.

In particolare, le impronte papillari  di Marano acquisite sia a seguito del suo arresto per detenzione e porto illegale di armi sia presso la casa circondariale dove era detenuto per tale reato,  venivano comparate dal RIS di Messina con le impronte esaltate in occasione del sopralluogo eseguito per l’omicidio ottenendo un riscontro formidabile sulla presenza del  medesimo sul luogo del cruento delitto.

Va ricordato che il 23 giugno 2017, nel corso del primo segmento di indagine, la Procura di Catania ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di Salvatore Di Mauro, tuttora irreperibile,  e Agatino Tuccio, attualmente detenuto e in attesa di giudizio di primo grado. In quel contesto investigativo erano già emersi assidui rapporti di frequentazione tra Marano con l’imputato Agatino Tuccio. Il provvedimento restrittivo è stato notificato a Marano in carcere in quanto, come detto sopra, egli è già detenuto dal 24 maggio scorso per detenzione e porto illegale di arma comune da sparo clandestina.

La notifica del provvedimento restrittivo di ieri si inquadra in un’ampia strategia di contrasto della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e dei Carabinieri del Comando Provinciale che ha consentito, ad oggi, di chiudere il cerchio sugli esecutori dell’efferato omicidio in pregiudizio di una giovane vittima. Le indagini proseguono per l’identificazione di eventuali mandanti.

Redazione