Quando si dice “i miracoli di Natale”. Anche a Malta sembra esserne accaduto uno. Là dove fino a neanche una decina di giorni fa centinaia di manifestanti mettevano in crisi l’arrivo del momento più magico dell’anno al grido di “Mafia”, ora si passeggia tra le bancarelle dei mercatini di Fontana dei Tritoni. Là dove le numerose transenne assediavano la City Gate di Valletta, una grande ruota panoramica gira a suon di nenie natalizie, facendo da sfondo al “Fairyland”, il villaggio delle fate della capitale.

Corteo per ricordare la giornalista Daphne Caruana Galizia

Musica, dolciumi, risate di bambini e atmosfera da sogno. Una vera e propria “tregua di Natale”. Quasi a voler dimenticare cosa sia successo negli ultimi due mesi; distogliere la società civile dai fatti recentemente accaduti, sembra davvero facile.Ma dove eravamo rimasti?

Le testimonianze che Melvin Theuma e Yorgen Fenech hanno rilasciato ai magistrati avevano davvero dell’incredibile. Tutti gli indizi del complotto per uccidere Daphne Caruana Galizia sembrano condurre agli uffici del Primo Ministro. Da quanto riportato anche dai quotidiani locali, diversi sono stati gli elementi emersi fino all’ultima udienza svoltasi nelle scorse settimane, e che sarebbe bene focalizzare e riepilogare

Il premier maltese Joseph Muscat. Sopra: panorama di Malta

Il capo della sicurezza del premier maltese Joseph Muscat offrì tre milioni di euro per garantire agli esecutori la libertà su cauzione. Secondo quanto dichiarato ai magistrati da Melvin Theuma, considerato dagli inquirenti l’intermediario tra gli esecutori e il mandante dell’omicidio, ci sarebbe stato un incontro tra lui e «Kenneth di Castille»: quest’ultimo si sarebbe offerto di pagare l’onerosa cauzione per i tre presunti esecutori del delitto, i fratelli Debono e Vince Muscat. Nel corso dell’incontro con Theuma, Kenneth ha chiamato al telefono una persona per informarla della situazione e del prezzo stabilito per la cauzione. Theuma ritiene che l’individuo chiamato sia Keith Schembri, l’ex Capo di gabinetto di Joseph Muscat al Castille. L’offerta di pagare la cauzione sarebbe stata utile – sempre secondo Theuma – a «ottenere il silenzio degli esecutori». Ed è a questo punto che il quotidiano Lovin Malta fa notare quanto l’indulto di cui è stato beneficiato Melvin Theuma è legato alla veridicità della sua testimonianza. In altri termini, se i magistrati dovessero accusare Theuma di falsa testimonianza, perderebbe ogni beneficio di legge.

Il legale della famiglia Caruana Galizia, l’avvocato e parlamentare nazionalista Jason Azzopardi, ha per primo comunicato agli inquirenti che il «Kenneth» di cui parlava Melvin Theuma, doveva essere Kenneth Camilleri, allora a capo della sicurezza di Muscat e coinvolto in un misterioso incontro con le autorità libiche assieme a Neville Gafa, un dipendente dell’Ufficio del Primo Ministro, il cui ruolo nelle istituzioni non è mai stato chiarito.

Melvin Theuma ha beneficiato di un lavoro fittizio per il Governo, appena pochi giorni dopo aver organizzato l’omicidio. Secondo le deposizioni dei due uomini, poco dopo aver stabilito il prezzo spettante agli esecutori (150mila Euro), lo stesso Theuma ricevette una chiamata da Fenech che lo invitava a recarsi a Castille, sede dell’Ufficio del Primo Ministro, per incontrarsi con Sandro Craus, il capo del personale. Una volta arrivato a Castille, Craus avrebbe informato Theuma – che visitava il posto per la prima volta in vita sua – di un incontro con Keith Schembri. Quest’ultimo avrebbe poi incontrato Theuma sull’iconica scalinata del palazzo, per poi condurlo nel proprio ufficio, dove è stata scattata una foto diffusa dal quotidiano locale Malta Today, poco prima della pubblicazione di tali dichiarazioni.  Proprio a partire da quel momento, a Theuma è stato dato un lavoro fittizio per il Ministero della Famiglia, per il quale ha percepito lo stipendio senza doversi presentare sul luogo di lavoro. Agli inquirenti, Theuma ha detto «ancora oggi non so di cosa trattasse il lavoro». Il primo giorno di “non lavoro” è stato – ironia della sorte – il primo maggio del 2017, esattamente il giorno in cui Joseph Muscat annunciò le elezioni anticipate. Theuma percepisce un salario per circa quattro mesi, fino alla conclusione della campagna elettorale e alla conseguente – e clamorosa – vittoria di Muscat.

L’auto della giornalista Daphne Caruana Galizia fatta a pezzi da un’autobomba

Yorgen Fenech informò gli assassini che la polizia era sulle loro tracce grazie a un’imbeccata di Keith Schembri – come confermò lo stesso Melvin Theuma – con almeno sei giorni di anticipo sul futuro accadimento. Durante un’udienza a porte chiuse, Fenech ha sostenuto che l’informazione gli è stata passata da Keith Schembri. Per cui, Yorgen Fenech e Keith Schembri si sentivano quotidianamente. Secondo la deposizione di Yorgen Fenech, lui e Keith Schembri erano amici molto intimi.

«Ci vedevamo due volta la settimana, a casa mia o a casa sua, e andavamo in vacanza all’estero assieme», “Mi confidava l’andamento delle indagini e mi ha avvisato che il mio telefono era stato messo sotto controllo», così ha dichiarato l’imprenditore. Lo stesso Theuma ha ribadito agli inquirenti che «Fenech ha nominato Schembri centinaia di volte», specificando di credere che sia l’unico mandante, secondo le discussioni di un possibile omicidio, fatte esclusivamente con lui.

La pericolosità di Fenech sembra essere ancora più evidente nel momento in cui, prima di essere arrestato, Melvin Theuma scrisse una lettera – pubblicata dal quotidiano naziolnale Times of Malta – temendo per la sua vita – e cioè che Fenech potesse farlo uccidere -. In questa lettera compare anche il nome di Schembri come mandante. Sembra che il complotto per assassinare Daphne Caruana Galizia sia stato concepito poco prima delle elezioni, e messo in atto quel nero 16 ottobre. Yorgen Fenech coinvolse Melvin Theuma nel complotto ordito per assassinare la giornalista «solo due o tre settimane prima» dell’annuncio delle elezioni anticipate del 2017, messo in «stand-by» il giorno esatto dell’annuncio delle elezioni, il primo maggio. Il piano partì subito dopo la clamorosa vittoria elettorale, con la quale il Partito Laburista, guidato da Joseph Muscat, vinse  le elezioni con un distacco di 40mila voti. La coincidenza delle date è davvero preoccupante.

Il Premier Muscat aveva dichiarato di essere stato costretto a convocare le elezioni anticipate, a causa delle dichiarazioni di Daphne Caruana Galizia secondo cui la first lady Michelle sarebbe stata proprietaria della società Egrant, ampiamente indagata sul riciclaggio di denaro. Tutto ciò, secondo il Premier, rischiava davvero di “sconvolgere” l’economia di Malta. Eppure la blogger rese pubblica la notizia riguardante il dominio del sito per la nuova campagna elettorale www.laqwazmien.com – registrato il 7 aprile – 13 giorni prima rispetto al caso Egrant, specificando che il solo e reale motivo per cui il Governo avesse indetto le elezioni anticipate: essere saldamente “in sella” quando, in un prossimo futuro, «una crisi istituzionale avrebbe scosso Malta».

Daphne Caruana Galizia

Allo stato delle cose, nessuna accusa formale sembra poter essere mossa contro Joseph Muscat. Ma è negli uffici del suo ministero che l’omicidio della giornalista sembra essere stato concepito. Il suo capo della sicurezza, il suo capo del personale e il suo ex Capo di gabinetto sono stati sfiorati se non coinvolti dall’inchiesta. E Keith Schembri e Joseph Muscat si sono descritti, nel corso degli anni, «i migliori amici di sempre». È dunque lecito pensare che ogni giorno che il premier resta in carica, si possano inquinare le prove, rallentare le indagini e permettere ai colpevoli di farla franca?

Eppure una buona fetta degli elettori maltesi – oltre il 63 per cento – resta ancora fedele a Muscat. Secondo alcune testimonianze della fazione laburista, Muscat ha portato benessere, soldi, un’ottima economia. E c‘è chi giustifica il fatto che se ci sono ingenti quantità di denaro, è inevitabile che vi sia corruzione. Punto.

Intanto l’immagine di Malta esce a pezzi agli occhi del mondo. Ma in questi giorni di festa godiamo di quest’atmosfera da “panem et circenses”, anche se con “un morto ogni tanto.

Valentina Contavalle