Il Castello Nelson di Bronte non è più un cantiere di lavoro deserto. Barriere e transenne non separano più l’ingresso dall’imponente cortile dominato dalla Croce celtica. Nell’antico maniero chiuso da mesi per restauro, dopo un lungo periodo di stop sono tornati gli operai.

L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Calanna durante il sopralluogo di ieri al Castello Nelson. Sopra: uno scorcio dell’edificio

Lo annuncia il sindaco Graziano Calanna tramite un comunicato stampa, dove si legge: “La vicenda del Castello Nelson è veramente complessa ed il perché dei ritardi va raccontato. Abbiamo dovuto affrontare e risolvere i gravissimi errori progettuali che abbiamo ereditato. Pensate che il progetto iniziale non prevedeva l’abbattimento delle barriere architettoniche, precludendo l’accesso ai diversamente abili, ma in compenso prevedeva la realizzazione di un campo da tennis dal costo di 300 mila euro”.

“Non solo”, continua il sindaco. “Nonostante penetrasse acqua da anni, il progetto non prevedeva il rifacimento del tetto del granaio. Se non fossimo intervenuti, in futuro si sarebbe dovuto precludere l’accesso in quei luoghi. Per questo di fronte ad un progetto che presentava evidenti profili di illogicità, siamo stati costretti a chiedere agli organi competenti di approvare una perizia di variante, affinché con le stesse somme si realizzassero i lavori più utili e funzionali alla fruizione dell’antico maniero”.

Siccome poi piove sempre sul bagnato – si legge nel comunicato -, approvate le varianti, le imprese del “raggruppamento” che si è aggiudicato l’appalto, hanno iniziato a litigare. “Proprio così – spiega il sindaco – : il Comune ha ritenuto di non adire le vie legali per non allungare i tempi. Abbiamo preferito interloquire (anche duramente) con l’impresa, fino ad ottenere il ritorno degli operai nel cantiere. Oggi siamo soddisfatti di aver preferito la via diplomatica rispetto a quella legale. Contiamo in tempi brevi di restituire alla città un castello che è sempre stato nei nostri pensieri, tant’è che abbiamo, nel frattempo, ottenuto un finanziamento per realizzare qui il più grande museo multimediale della Sicilia”.

“Non è vero – dice l’assessore Giuseppe Di Mulo – che il castello è stato abbandonato. I giardini sono puliti e qui, nonostante le impalcature, sono stati celebrati anche dei matrimoni”. L’impresa – conclude la nota – promette di essere celere. Ad aprile parte dei lavori potrebbe essere completata.

Redazione