Possibile svolta nella vicenda di Daphne Caruana Galizia. Un sospetto “intermediario” tra i killer della giornalista maltese e i mandanti dell’omicidio è stato arrestato dalla polizia durante una’operazione contro un giro di riciclaggio di denaro sporco, del quale l’uomo farebbe parte. Come riporta il Times of Malta, l’operazione è avvenuta giovedì scorso e da allora la polizia ha interrogato l’uomo che sostiene di conoscere le menti del complotto per uccidere la giornalista, ma in cambio chiede la grazia presidenziale.

Grazia che gli è stata concessa dal primo ministro maltese Joseph Muscat. Il provvedimento, scrive il Times of Malta, è condizionato all’effettiva conferma in tribunale delle prove fornite dall’uomo.

Negli ultimi giorni la polizia avrebbe cercato conferme alle affermazioni fatte dall’uomo e sarebbero stati individuati almeno uno o due individui sospettati di aver fatto parte del complotto ai danni di Caruana Galizia. Le condizioni del provvedimento di grazia sono state oggetto di accese discussioni tra la polizia, il procuratore generale e il premier Jospeh Muscat e fino alla notte di ieri i termini del provvedimento non erano ancora stati del tutto definiti, secondo quanto riferito al Times of Malta da fonti informate della vicenda.

All’indagine stanno collaborando anche gli esperti dell’Europol, che hanno ottenuto dalla magistratura maltese il permesso di esaminare i dispositivi sequestrati al presunto intermediario nell’omicidio della giornalista. Gli investigatori sperano che dall’analisti dei dispositivi possano scaturire ulteriori elementi di prova, fa affiancare al resoconto del testimone chiave.

Gli investigatori ritengono che l’intermediario abbia fatto da tramite tra la persona sospettata di avere ordinato l’omicidio della giornalista e gli autori materiali del delitto, oltre alle persone incaricate di reperire il dispositivo esplosivo. Tre uomini, i fratelli Alfred e George Degiorgio e Vince Muscat, sono stati accusati di avere azionato l’ordigno che ha fatto esplodere nell’ottobre del 2017 l’auto della 53enne giornalista davanti alla sua abitazione di Bidnija.

Muscat ha spiegato ai giornalisti che la grazia si applicherà a qualsiasi procedimento nel quale l’uomo dovesse essere coinvolto, a patto che vi sia da parte sua collaborazione con le autorità anche in relazione a quelle vicende. “Se questa persona collaborerà e le informazioni fornite saranno sufficienti per processare il mandante di questo crimine, allora riceverà la grazia presidenziale”, ha riferito il premier maltese.

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