Archiviata dal Giudice per l’udienza preliminare di Catania, Giuseppina Montuori, la querela presentata dalla ditta Oikos (che gestisce la mega discarica di Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania) contro il parlamentare nazionale del M5S Dino Giarrusso, il responsabile dell’Unesco in Sicilia Aurelio Angelini, e gli ambientalisti Danilo Festa e Massimo La Piana, che nel corso della trasmissione “Le Iene” andata in onda su Italia Uno il 6 marzo 2016, avevano denunciato alcune anomalie dell’impianto di deposito dei rifiuti di contrada Valanghe d’inverno.

In pratica il giudice ha accolto la richiesta del Pm e rigettato l’atto di opposizione presentato dal querelante Luciano Taurino, “ritenuto infondato nel merito”. A tal proposito, scrive la dottoressa Montuori, “si condividono le argomentazioni esaustive formulate dal Pubblico Ministero a supporto della richiesta di opposizione”.

Il magistrato ritiene che dalla visione del servizio giornalistico de Le Iene “non emergono elementi di rilievo penale con riferimento ad eventuali profili di diffamazione, come indicato nella motivazione del Pm, palesandosi soltanto una legittima forma di cronaca e di critica delle vicende in oggetto, caratterizzata dalla tipica ironia giornalistica (oltremodo caratteristica del programma televisivo) e dalla presenza di commenti che rappresentano la manifestazione libera del pensiero del giornalista e dei soggetti da costui intervistati”.

Il Gup ha rilevato che “il servizio è assolutamente preciso e corretto riportando la verità dei fatti come emergenti in quel momento dalla cronaca giudiziaria, atteso che dalla lettura del decreto prefettizio in atti emerge inequivocabilmente come l’11/8/2014 era stata adottata una interdittiva antimafia nei confronti della Oikos Spa… e risultava negato il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) del 29/3/2009 al fine di ‘tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini’, nonché ‘prevenire e scongiurare gravissimi inconvenienti igienico-sanitari nel territorio regionale”.

Il servizio giornalistico – secondo il giudice Montuori – “affronta un tema di evidente e pregnante interesse sociale, quale il diritto alla salute dei cittadini e alla salubrità dell’ambiente in cui si vive, presenta un’assoluta continenza espressiva non utilizzando… espressioni ingiuriose o eccessive; espone fatti veritieri secondo la cronaca giudiziaria del momento riportandosi al decreto prefettizio e alla sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa… nonché all’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa nei confronti di Proto Domenico (titolare della ditta Oikos, ndr.) e la conseguente sentenza di condanna, ancorché in primo grado, emessa dal Tribunale di Palermo”.

Pertanto il Gup, “ritenuta… l’insussistenza degli elementi costitutivi del reato in oggetto”, aggiunge che “appare superfluo indagare oltre non potendo emergere altro e che, a tale proposito, scarne appaiono le indicazioni contenuto nell’atto di opposizione che si limita a richiedere l’eventuale acquisizione delle ordinanze emesse dall’autorità giudiziaria amministrativa… degli atti dei Comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia (che non si comprende a cosa dovrebbero servire)”.

Nella foto: la discarica di Motta Sant’Anastasia (Catania)

Luciano Mirone