“Abbiamo organizzato un’assemblea coi principali responsabili istituzionali coinvolti in materia di mobilità (Falcone, Fiore, Bellavia, Arcidiacono). Ci siamo confrontati con loro e con numerosi cittadini sul presente e sul futuro dei trasporti a Catania. Dal trasporto urbano su gomma alla Metropolitana, dai sistemi complementari di trasporto alla gestione della sosta, fino ai nuovi progetti in cantiere”.
“Tanti sono stati gli annunci: dalle nuove tratte della Metropolitana che in futuro collegherà Adrano con l’Aeroporto, alla monorotaia “Stazione Milo-Parcheggio S. Sofia”, passando per il potenziamento della Ferrovia Circumetenea con la chiusura dell’anello. Ed ancora: la bigliettazione integrata, le piste ciclabili, i BRT, i nuovi parcheggi, il car-sharing regionale, i benefici della fusione AMT-Sostare, l’incremento delle telecamere e la pedonalizzazione di spazi urbani. Tutti aspetti che fanno ben sperare per una mobilità sempre più proiettata in un’ottica metropolitana.
Ma, accanto alle “buone notizie”, ve ne sono altre tutt’altro che confortanti. Sono le questioni irrisolte che toccano la nostra quotidianità. Perché, ad esempio, i cittadini che fuoriescono dalle stazioni della Metro – sempre che vi riescano, data l’assenza in alcune fermate di ascensori e scale mobili – si ritrovano con una qualità dell’aria pessima, causata sia da un elevato tasso di motorizzazione (con 70 auto ogni 100 abitanti), sia dalla mancata progettazione ed attuazione di interventi antinquinamento ambientale ed acustico.
Chi cammina a piedi – sempre che riesca a superare le troppe barriere architettoniche – deve districarsi tra auto parcheggiate sui marciapiedi o in doppia e tripla fila oppure che transitano tranquillamente all’interno di ZTL ed aree che dovrebbero essere pedonali e che vengono invece costantemente violate. A ciò si aggiungono i cronici ritardi degli autobus, con l’AMT che non ha ancora ultimato il riassetto delle linee e che ha dovuto ridurre il chilometraggio a causa del dissesto finanziario del Comune.
Problemi questi, insieme a tanti altri, che vanno affrontati subito. Abbiamo riscontrato la buona volontà degli amministratori presenti alla nostra Assemblea e questo ci conforta. Ma non basta per cambiare lo stato delle cose. Serve, in chi governa, visione politica che non riusciamo al momento ad intravedere. Se ci fosse, avremmo probabilmente già il PUMS (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) ed attuato buona parte del PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano). Senza un’idea chiara sulla direzione da prendere, infatti, si rischia di creare opere bellissime e finanziatissime coi fondi europei, ma sganciate da un contesto generale che ha bisogno di intermodalità, efficienza, coesione tra il centro urbano e le conurbazioni dell’Hinterland le quali ormai non possono che comporre, insieme, la Città Metropolitana.
Cittàinsieme Catania
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