“Quante presunte superiorità, che si tramutano in oppressioni e sfruttamenti, anche oggi! Gli errori del passato non son bastati per smettere di saccheggiare gli altri e di infliggere ferite ai nostri fratelli e alla nostra sorella terra: l’abbiamo visto nel volto sfregiato dell’Amazzonia”. E’ il grido di dolore del Papa in occasione della messa, celebrata nella Basilica vaticana, al termine del Sinodo dei Vescovi dedicato all’Amazzonia. In Basilica, oltre ai Padri sinodali, ci sono gruppi indigeni dell’Amazzonia.

“La religione dell’io – denuncia il Papa – continua, ipocrita con i suoi riti e le sue ‘preghiere’, dimentica del vero culto a Dio, che passa sempre attraverso l’amore del prossimo. Anche cristiani che pregano e vanno a messa la domenica sono sudditi di questa religione dell’io. Possiamo guardarci dentro e vedere se anche per noi qualcuno è inferiore, scartabile, anche solo a parole. Preghiamo per chiedere la grazia di non ritenerci superiori, di non crederci a posto, di non diventare cinici e beffardi. Chiediamo a Gesù di guarirci dal parlare male e dal lamentarci degli altri, dal disprezzare qualcuno: sono cose sgradite a Dio”.

Nella foto: la foresta amazzonica in fiamme

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