“Montante è stato il motore immobile di un meccanismo perverso di conquista e gestione occulta del potere che, sotto le insegne di un’antimafia iconografica, ha sostanzialmente occupato, mediante la corruzione sistematica e le raffinate operazioni di dossieraggio, molte istituzioni regionali e nazionali”. Lo scrive il Gup di Caltanissetta, Graziella Luparello, nelle motivazioni della sentenza di condanna a 14 anni per l’ex presidente di Confindustria Sicilia, riportate dal sito Repubblica Palermo. Montante, scrive il Gup, aveva dato vita “a un fenomeno che può definirsi plasticamente non già quale mafia bianca, ma mafia trasparente, apparentemente priva di consistenza tattile e visiva e perciò in grado di infiltrarsi eludendo la resistenza delle misure comuni”. “Il quadro che se ne ricava – osserva il Gup – è in verità abbastanza desolante: quello di un uomo, Montante, che di mestiere faceva il ricattatore seriale”.

Nella foto: l’ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante

Ansa