Pretendono “chiarezza” (attraverso un’interrogazione) su un immobile che ha Regione Sicilia affitta per 114mila euro l’anno da una società “di cui è azionista Antonello Montante”, ex presidente degli industriali siciliani, attualmente imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo la denuncia del Fatto quotidiano di ieri, il gruppo del M5S presente a Palazzo dei Normanni, chiede al governatore Nello Musumeci se i fatti contenuti nell’articolo sono veri ed eventualmente in che misura.  

“Se quanto si legge su un articolo de Il Fatto Quotidiano corrisponde al vero, sarebbe gravissimo e pretendiamo chiarezza”. A dichiararlo è il deputato regionale del movimento Antonio De Luca, componente della Commissione Antimafia all’Ars, che con una interrogazione e una richiesta d’accesso agli atti, chiede chiarimenti urgenti al presidente della Regione e all’assessore Armao sulla vicenda dell’immobile di via Sallemi a Caltanissetta, dove è allocato il Centro per l’Impiego che risulta essere di proprietà di una società il cui azionista è Antonello Montante.

“Dall’articolo – spiega De Luca –  abbiamo appreso che la Regione Siciliana ha in essere un contratto di locazione, per un importo annuo di 114mila Euro con la società ‘AD architettura design srl’ a Caltanissetta. In quello stabile in via Sallemi, c’è Centro per l’impiego regionale. Stando alla ricostruzione del giornalista, la società locatrice risulta essere per il 46 per cento di proprietà di Antonello Montante attualmente imputato per concorso esterno in associazione mafiosa”.

“Se le cose stanno realmente come leggiamo su Il Fatto Quotidiano – aggiunge Nuccio Di Paola – si tratterebbe di una vicenda grave ma perfettamente in linea con le mille incongruenze di una Regione che continua a fare pasticci con il proprio patrimonio immobiliare”.

La componente della commissione antimafia Ars Roberta Schillaci aggiunge: “Chiediamo che venga rescisso il contratto e che si potenzino controlli e verifiche su altri contratti per scongiurare che lo stato possa finanziare situazioni analoghe o addirittura in odor di mafia”.

Redazione