Accompagneranno il prossimo 27 settembre (giorno dello sciopero mondiale sul clima) i loro bambini muniti di mascherine anti polvere che sosteranno davanti alla scuola con degli striscioni “per dire basta all’aria sporca che ogni giorno i loro figli si vedono costretti a respirare”.

Sono le mamme di Motta Sant’Anastasia, un paese in provincia di Catania, dove diversi anni fa è stata installata la discarica più grande della Sicilia, che con i suoi miasmi sta attirando le proteste dei cittadini sia di Motta che di Misterbianco, i due comuni immediatamente a ridosso della struttura. Anche se nel comunicato diffuso agli organi di informazione non si fa cenno alla discarica Valanghe d’inverno, si intuisce che l’indignazione delle mamme scaturisce proprio da questo sito dove viene sversata la spazzatura proveniente dall’intera Sicilia.

La discarica Valanghe d’inverno di Motta Sant’Anastasia. Sopra: panorama della cittadina catanese

Nella nota, diramata al comando Stazione dei carabinieri, al comando dei Vigili urbani e al preside dell’Istituto comprensivo D’Annunzio (non sappiamo se si tratta di una dimenticanza, ma rileviamo che fra i destinatari manca il sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale), le mamme tengono a sottolineare che si tratterà di “una manifestazione pacifica e apolitica” che “vedrà il gruppo mamme ‘Bambini liberi  di respirare’ accompagnare i propri figli davanti alla scuola”.

Nella riga  successiva un’altra stoccata nei confronti del Palazzo: “La manifestazione non indossa alcun colore politico e non si associa ad alcun comitato esistente”, ma “ha il solo scopo di dire all’INTERA (il maiuscolo è trascritto fedelmente, come da comunicato, ndr.) giunta comunale che siamo stanchi di vedere e leggere scontri e insulti personali che ‘puzzano’ di propaganda elettorale”.

Infine, si legge ancora , la manifestazione “ha lo scopo di ricordare a tutti che a Motta vivono dei bambini, i NOSTRI, che hanno il diritto di crescere sani e di respirare aria pulita”.

Luciano Mirone