“È inaccettabile che nella decima città d’Italia per numero di abitanti, Catania, ci siano tutti gli asili nido comunali chiusi. Tale gravissima situazione pesa su centinaia di bambini cui viene negato un diritto fondamentale, pesa su centinaia di famiglie le cui vite sono stravolte dall’assenza di un importante sostegno, pesa sui genitori che lavorano, pesa sulle famiglie a basso reddito per le quali è impossibile accedere a strutture private, pesa su cinquanta lavoratrici dei servizi ausiliari che si sono viste licenziare da un giorno all’altro dalle cooperative per la fine dell’appalto negli asili nido, pesa su decine di maestre comunali, ora tenute nelle strutture degli asili nido pur non essendo presente alcun bambino: una situazione paradossale e frustrante”.

Questo il duro j’accuse nei confronti del Comune da parte del movimento Catania Bene Comune (Cbc), secondo cui “il rispetto dei vincoli di bilancio non può giustificare la sospensione di un servizio essenziale per la città”. “Il dissesto finanziario – denuncia Cbc – non può essere fatto pagare ai cittadini incolpevoli, alle bambine e ai bambini appena nati. Il contributo del Governo nazionale e quello del Governo regionale non sono stati evidentemente sufficienti e salvifici così come irresponsabilmente qualcuno ha lasciato credere. La procedura di dissesto finanziario che durerà per altri cinque anni mette in ginocchio le amministrazioni comunali e compromette l’assicurazione dei servizi essenziali ai cittadini”.

“Appare surreale – si legge ne comunicato – che mentre il Presidente del Consiglio Conte e i Ministri si riempiono la bocca circa la necessità di aumentare il numero degli asili nido e di renderne gratuita la fruizione abolendo le rette, Catania rimanga senza nessun asilo nido aperto. Per tali ragioni è necessario che la tutela dei diritti dei catanesi, a partire dall’apertura degli asili nido, sia presa in carico non solo dall’amministrazione comunale ma anche dal Governo regionale e dal Governo nazionale. Catania ha urgente bisogno che i proclami degli ultimi giorni diventino fatti”.

“Per quanto riguarda il lavoro – scrive Catania bene comune – negli asili nido è necessario che si rompa il meccanismo clientelare degli appalti (spesso opachi) alle cooperative sociali e si proceda a una gestione diretta dei servizi ausiliari. Multiservizi, ampliando il contratto di servizio, può svolgere le funzioni e integrare tutte le lavoratrici che hanno operato negli asili nido”.

“L’amministrazione comunale – seguita Cbc – dimostri coraggio e adoperi ogni mezzo per assicurare la riapertura degli asili nido e la tutela delle lavoratrici. Catania Bene Comune ha lanciato una petizione online per chiedere l’immediata riapertura degli asili nido comunali di Catania: https://www.change.org/p/ comune-di-catania-riapriamo- gli-asili-nido-di-catania”.

Barbara Contrafatto