Che piacere tornare a Belpasso, dopo un periodo di vacanze, e trovare la bacheca del “Secolo d’Italia” con l’immagine di Mussolini accompagnata da questa frase che – in occasione del 110° anniversario della nascita del Duce (Predappio, 29 luglio 1883) – riportiamo a imperituro ricordo delle giovani generazioni e di quelle future: “Il tempo rende più struggente il ricordo e più amaro il rimpianto. Mentre infuriano corruzione e menzogne, limpido e puro si rivela il mito. Gli italiani lo ricordano come simbolo di resurrezione e di vita”.

Che piacere devono provare quegli sparuti turisti stranieri – magari provenienti da Stati nei quali l’antifascismo è una cosa seria – che si recano in questo paesino ai piedi dell’Etna e si ritrovano il faccione del Duce con le frasi nostalgiche che ci riportano ai bei tempi andati.

Ebbene, oggi la giovane scrittrice belpassese Lorena Spampinato, indignata per quanto accade nella sua città, ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco di Belpasso, Daniele Motta, “per far rimuovere tali oscenità dalla bacheca in Via Roma”, lanciando un appello ai fedelissimi di facebook, oltre che agli amici, ai conoscenti, agli sconosciuti: “Se vi va – dice – , fatevi sentire anche voi. Potete scrivere a sindaco@comune.belpasso.ct.it anche incollando il testo qui sotto”.

Ma cosa scrive Lorena al primo cittadino? “In un contesto nazionale di grande risveglio di ideologie che fanno leva sugli egoismi e sulle paure di società sempre più precarie, complesse e multiculturali, desidero portare alla Sua attenzione la gravità, l’illegittimità e l’illegalità dei manifesti con scritte e materiale fotografico inneggianti a Benito Mussolini che compaiono nella bacheca del “Secolo d’Italia” lungo la via principale (Via Roma, 260)”.

Questo come premessa. Dopodiché la scrittrice aggiunge: “Tenuto conto che la Costituzione della Repubblica Italiana e la storia di tutti i paesi democratici condannano il fascismo non per una mera contrapposizione ideologica, ma perché colpevole di propugnare una modalità antidemocratica e criminale di intervento nella politica e nella vita civile e sociale, trovo sia un atto di civiltà e umanità ripulire al più presto queste bacheche dal rigurgito fascista di cui sono state macchiate, perché i principi antifascisti della nostra Costituzione devono rappresentare per tutti i cittadini e per le istituzioni un vincolo inderogabile”.

“La resistenza alle derive neofasciste e autoritarie – conclude la scrittrice belpassese – non può ridursi alle celebrazioni dei giorni della memoria e delle ricorrenze nazionali, ma deve farsi cosa viva, agire nei luoghi del vivere quotidiano, rappresentare un dovere e un valore a tutela delle nostre libertà e della storia democratica del nostro Paese”.

“Certa che in relazione all’oggetto, Lei e l’amministrazione prendiate i dovuti provvedimenti, La ringrazio anticipatamente. Lorena Spampinato”.

Nella foto: la bacheca del Secolo d’Italia ubicata da decenni nel centro storico di Belpasso

Luciano Mirone