“Non sono interessato a Salvini, i politici invece di aiutare queste persone le demonizzano e questo deve finire e può finire se lo facciamo finire noi. Il mio unico interesse è aiutare questa gente. Basta”. Così l’attore Richard Gere rispondendo ai cronisti a Lampedusa in conferenza stampa assieme a Open Arms.

Intanto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando chiede all’Europa se ci siano o meno le condizioni per aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia sui diritti fondamentali dopo l’approvazione del decreto Sicurezza: “I fatti politici ed istituzionali, avvenuti in Italia negli ultimi mesi, dimostrano come il tema dei migranti sia diventato, come prima era stato in altri paesi europei, soltanto la scusa per costruire un attacco politico ed istituzionale allo Stato di Diritto, alle libertà fondamentali di tutti, alle libertà civili e politiche, alla libertà di espressione e di associazione”. Questo scrive il sindaco del capoluogo siciliano in una lettera inviata al presidente del Parlamento europeo David Sassoli, al presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, alla presidentessa designata della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ai Capi di Stato e di Governo degli stati membri dell’Unione, in cui chiede che sia valutata l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia per violazione dell’articolo 2 del Trattato sull’Unione, quello che riguarda i diritti fondamentali.

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Sopra: Richard Gere a Lampedusa

Orlando critica i “Decreti sicurezza” e le “Direttive del Ministero dell’Interno che “tendono a fare delle forze di Polizia uno strumento, quasi personale e ad uso del Governo o di una sua parte, di repressione del dissenso, della libertà di espressione e della libertà d’informazione”. Il sindaco afferma che “le disposizioni a corpi militari dello Stato da parte del Ministro dell’interno costituiscono un pericoloso tentativo di manipolare la azione delle Forze Armate e delle Forze di Polizia che hanno costituito e costituiscono ancora oggi un presidio fondamentale di rispetto della legalità costituzionale e della democrazia della nostra Repubblica”. Nella sua lettera Orlando afferma che “oggi i migranti sono ciò che gli ebrei furono negli anni ’30 del secolo scorso; i primi ad essere attaccati e perseguitati, cui seguirono le altre minoranze e poi le comunità nel loro complesso, con la negazione e la compressione dei diritti di tutti e di tutte”.

Ansa